Nessuna anomalia strutturale o gestionale: esce “scagionato” da ogni sospetto di inefficienza o deficit logistici il reparto di Ostetricia dell’ospedale di Partinico (Pa), finito sotto inchiesta un anno fa dopo il settimo caso in due anni e mezzo di morte neonatale. Il pm della Procura di Palermo Ennio Petrigni, che aveva deciso di andare a fondo sui decessi e scoprire se ci fosse un legame tra questi, ha chiesto e ottenuto l’archiviazione del fascicolo di atti relativi – a carico di ignoti – aperto sul nosocomio del palermitano. E verso l’archiviazione si avviano anche sei delle sette indagini, alcune a carico dei medici, altre contro ignoti, aperte per omicidio colposo dopo le morti dei feti o dei neonati.
L’ultima, che ha preceduto la chiusura del reparto, è quella della neonata Federica, deceduta il 23 dicembre del 2010. Il pm ha chiesto al gip di chiudere l’inchiesta dopo avere accertato che a causare la morte della piccola era stata “un’emorragia retroplacentare associata a una broncopolmonite”. Ma al di là dei singoli casi anche gli accertamenti sul reparto hanno dato esiti negativi: nessuna carenza igienica in sala operatoria, nessun problema strutturale, né di organizzazione del personale. A escludere l’esistenza di un caso Partinico, anche se in effetti l’ospedale prima di riaprire il reparto ha rimodulato l’organizzazione di medici e infermieri, è anche uno studio commissionato dalla Asp che ha accertato che il numero delle morti rispetto al bacino di utenza del nosocomio non presenta alcuna anomalia se confrontato con altre strutture italiane simili.