PALERMO – Secondo la relazione conclusiva dell’Istituto superiore di Sanità “i risultati delle misure sperimentali effettuate dall’Ispra” sulle antenne del sistema Muos degli Usa a Niscemi (Cl) “indicano che tutti i limiti previsti dalla legislazione italiana in materia di protezione della salute umana dai campi elettromagnetici sono attualmente rispettati in larga misura”.
“L’impatto delle antenne presso la stazione Nrtf”, si legge nella relazione del 12 luglio di cui l’ANSA ha preso visione, “può essere considerato separatamente da quello delle antenne attualmente in funzione”. Secondo lo studio “non sono prevedibili rischi dovuti agli effetti noti dei campi elettromagnetici” e “anche nell’ipotesi, poco probabile, di un puntamento delle antenne paraboliche a livello del terreno, o comunque nelle direzioni di persone che potrebbero essere esposte al fascio principale, si ritiene che tali rischi possano essere considerati del tutto trascurabili”. Per quanto riguarda le possibili interferenze su apparecchiature elettromedicali “non sono prevedibili particolari problemi, connessi alla messa in funzione delle antenne Muos in quanto i livelli di campo elettrico nei luoghi dove è possibile la presenza di tali apparecchiature sono inferiori a 0,6 V/m, compatibili quindi con i normali livelli di campo elettromagnetico di fondo”. Nessun rischio, prosegue la relazione, anche per dispositivi come “pacemaker e defibrillatori cardiaci impiantati”. Tuttavia, l’Istituto superiore di Sanità sottolinea che “la natura puramente teorica delle valutazioni qui riportate impone comunque la necessità di verifiche sperimentali, successive alla messa in funzione delle antenne del sistema Muos, qualora quest’ultime vengano affettivamente installate”.
La reazione di Sel
“La notizia che per l’Istituto Superiore di Sanità il MUOS non produca effettivi rischi per la salute dei cittadini non ci sorprende affatto. L’esito è perfettamente in sintonia con la linea che ha tenuto in questi mesi il Governo nazionale, organo da cui l’istituto dipende.” Così Erasmo Palazzotto, deputato e coordinatore regionale di SEL Sicilia, commenta l’esito del rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità sul MUOS di Niscemi. “E’ inaccettabile – continua – invece che non siano stati considerati diversi ed autorevoli studi di enti indipendenti, come le Università italiane, da ultimo quello della Sapienza di Roma, che sono giunti a conclusioni diverse. Inoltre troviamo assurdo continuare a legare la questione del MUOS esclusivamente alle conseguenze sul piano della salute, non tenendo in considerazione le determinanti implicazioni sulle politiche della difesa italiane e sul ruolo della Sicilia nel Mediterraneo”. “Per questo – conclude – pensiamo che il presidente Crocetta non debba ritirare la revoca delle autorizzazioni e debba, invece, chiedere di discutere in sede di Consiglio dei ministri le scelte strategiche della difesa che riguardano la Sicilia”.