“Musumeci mente ed è ingrato | È confuso per le troppe inchieste”

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26 Marzo 2019, 20:07

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PALERMO – “Musumeci è il galoppino della menzogna. Dobbiamo ristabilire la verità”. Con queste parole Giancarlo Cancelleri accusa il presidente della Regione di dire “falsità” sulla gestione delle Infrastrutture siciliane e sull’operato del governo nazionale. È l’ultima puntata di uno scontro istituzionale che ha interessato tutta la giornata di oggi, prima con le dichiarazioni del ministro Danilo Toninelli (leggi qui), in visita nel Messinese, poi con la conferenza stampa convocata dal presidente della Regione per rispondere alle accuse dell’esponente del governo Conte (leggi qui). “Musumeci è confuso, forse perché è preso da tutte le inchieste che coinvolgono i componenti della sua Giunta”, ha continuato il vicepresidente dell’Ars pentastellato. Poi il compagno di partito Francesco Cappello, capogruppo del M5s, ha annunciato: “Il nostro gruppo ha presentato una richiesta di convocazione straordinaria dell’Assemblea regionale siciliana per parlare di questione morale”.

Per i grillini il presidente della Regione altera la verità. “Perché Musumeci non ci racconta la verità – ha chiesto il leader siciliano del M5s – sui cantieri della strada statale 640? Cosa vuol dire che la Regione ha fatto la sua parte? Non è ammissibile che la Regione rivendichi che i primi 10 milioni di euro siano arrivati grazie al loro operato. La Regione si è seduta al tavolo per rappresentare i bisogni del territorio ma le soluzioni sono state trovate dal Ministero delle Infrastrutture e dal Ministero dello Sviluppo Economico e da Anas”. Ma Cancelleri rimprovera a Musumeci di dire falsità pure riguardo alla vicenda del commissariamento per l’emergenza delle strade provinciali. “Non è mai stato detto che il commissario sarebbe stato il presidente della Regione. La prossima settimana arriverà il nome”.

Musumeci – ha affermato il capogruppo Cappello – continua a fare polemica e a sfoggiare la sua bravura nell’esercizio dell’insulto. Registriamo la completa ingratitudine nei confronti dello Stato Italiano, del presidente del Consiglio e del ministro. A differenza di Musumeci, Toninelli non viene qui per fare campagna elettorale”.

Ormai le due parti si rinfacciano tutto. Giancarlo Cancelleri ad esempio ha sottolineato come il gruppo M5s all’Ars ha lavorato per fare da collegamento fra la Regione e il governo nazionale ottenendo la presenza degli esponenti dell’esecutivo romano in più occasioni. “Sistematicamente invece – ha detto Cancelleri -, Musumeci si è assentato da questi incontri dimostrando una mancanza di rispetto verso le istituzioni. Più volte, infatti, i ministri hanno cooperato con il presidente della Regione e hanno lavorato per la costruzione del bene comune, per dare ai siciliani le risposte che questi chiedono”.

Ed è polemica anche sulle responsabilità e su chi debba andare alle inaugurazioni dei cantieri. “Il presidente Musumeci – ha proseguito Cancelleri – ci dica perché, mentre lui era esponente del governo nazionale, negli ultimi trent’anni i cantieri sono stati fermi. Ci dica cosa ci trova di male se il ministro Toninelli va ad inaugurare un cantiere di una società partecipata dello Stato come Rfi? Questi sono lavori che attengono allo Stato. Forse è proprio il presidente della Regione che va a inaugurare i cantieri di cui non hanno merito dato che non possono fare lo stesso con i cantieri di competenza regionale”.

Fra i temi dell’incontro con la stampa non è mancato il ponte sullo Stretto di Messina. “Non siamo ideologicamente contrari – ha detto Giancarlo Cancelleri – ma non vediamo l’ora che ci sia il referendum perché i cittadini siciliani parlino chiaramente di quali sono le priorità per la Sicilia. Al momento riteniamo che andare a costruire una porta che porti dal nulla al niente è solo una discussione ideologica”.

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Infine, una battuta sul Cas, a cui Toninelli ha lanciato un “ultimatum”. “Non è legittimo – si è chiesto Cancelleri – che il ministro delle Infrastrutture venga a fare un’ispezione in autostrade dove ci sono 541 infrazioni del codice di sicurezza stradale. Toninelli non minaccia ma piuttosto tutela la salute pubblica e la percorribilità delle strade per le quali non dovremmo chiedere i pedaggi. A fronte di 100 milioni di incassi, infatti, il Cas non è capace di rispondere della sicurezza della Messina-Palermo e della Messina-Catania. Di fronte a tali scempi ritengo irricevibile e ridicola la richiesta di dare al Cas la progettazione della Ragusa-Catania”.

 E proprio al Consorzio autostrade siciliane ha rivolto la sua attenzione Antonio De Luca: ““Anas – ha raccontato il 5stelle – ha inviato al Cas un atto di diffida nel 2017 in cui contestava al concessionario delle autostrada 575 infrazioni ma questo governo si è reso conto di questa diffida solo il mese scorso. Solo il 12 febbraio il governo regionale ha formalizzato il piano di intervento. Ad oggi le infrazioni sono 541 e adesso Anas ha chiesto di intervenire subito o ci sarà un commissariamento. Qui – ha continuato De Luca –  Musumeci ha avuto una reazione sconsiderata forse frutto del nervosismo: si è cominciato a comportare come un bambino invidioso. Sarà ricordato come un presidente che non sta facendo nulla se non criticare il ‘modello del fare’”.

Per De Luca insomma il Cas non è capace di realizzare la propria missione. “Vogliono progettare la Ragusa-Catania con il Cas – ha affermato – ma fino a due settimane fa l’assessore Falcone ha detto in commissione Bilancio che il Cas non ha ingegneri per progettare la messa in sicurezza delle opere esistenti. Come pensano di realizzare allora l’autostrada?”.

Aggiornamento 27/3/2019

La replica di Diventerà Bellissima

«Quanto livore, quanto nervosismo. I Cinquestelle in caduta libera in tutti i sondaggi, perdenti in ogni competizione elettorale nell’ultimo anno, colpiti da pesanti inchieste ed arresti si esercitano nella loro unica comprovata competenza: l’offesa. In Sicilia il guascone Cancelleri, degno sostituto di Crocetta nel salotto di Giletti, porta in tour elettorale come fosse il messia il peggiore ministro del governo nazionale e, forse, di tutti i tempi, indebolito da mozioni di sfiducia e famigerato protagonista indiscusso di sberleffi e sfottò continui. Questa combriccola circense vuole distrarci da incompetenza, inchieste, consensi dimezzati, venendo qui a denigrare il nostro Presidente della Regione e il duro lavoro del governo Musumeci. Non hanno alcun senso delle istituzioni e rispetto. Ricattano sui fondi che ci devono, e minacciano sulle nomine. Per fortuna gli italiani ora che i grillini dalle chiacchiere sono passati ai fatti di governo, hanno scoperto il bluff, e non incantano più nessuno. Noi continuiamo sulla nostra strada: riportare la Sicilia alla normalità, con il Presidente voluto dai siciliani, Nello Musumeci». Lo affermano Alessandro Aricò e Giusy Savarino, deputati all’Ars di DiventeràBellissima, commentando le dichiarazioni del deputati regionali del M5S contro il governatore.

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26 Marzo 2019, 20:07

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