Non solo terremoti: nelle isole Eolie sono di casa anche vulcani capaci di generare esplosioni violente. Tra le più recenti, basti pensare a quella che il 30 dicembre 2002 ha fatto crollare in mare una parete di roccia, generando uno tsunami che ha investito l’intero arcipelago. Si calcola che l’esplosione della Sciara del Fuoco, preceduta da una serie di scosse di terremoto, abbia riversato in mare complessivamente 20 milioni di metri cubi di roccia lavica. In quell’occasione venne fatta evacuare la popolazione rimasta nella frazione di Ginostra. Da allora Stromboli è un vero e proprio sorvegliato speciale, monitorato costantemente dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), in collaborazione con geologi e vulcanologi di tutta Italia. L’obiettivo è controllare la vicino il comportamento del vulcano, che non riposa mai, per organizzare le contromisure in modo tempestivo. Si calcola infatti che, nell’eventualità di un nuovo tsunami, il tempo utile per intervenire è di appena 30 minuti. L’allarme a Stromboli è scattato ancora in seguito
all’esplosione effusiva del 9 marzo 2007 e dopo quella esplosiva risale del 24 novembre 2009, considerata una delle
più forti e potenti nella storia del vulcano.
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