Megaservice, la protesta | sale sul tetto - Live Sicilia

Megaservice, la protesta | sale sul tetto

La protesta della Megaservice

La protesta sul tetto della Provincia dei lavoratori della Megaservice, la società partecipata, messa in liquidazione dal consiglio dopo la proposta del commissario straordinario Luciana Giammanco.

TRAPANI- “Da qui non ci muoviamo se non ci daranno una risposta. Tanto stare qui sul tetto o sotto un ponte per noi è lo stesso”. C’è anche l’ingegnere Federico Bruno sul tetto di Palazzo Riccio di Morana, sede della Provincia. Con lui, altri 14 lavoratori della Megaservice, la società partecipata, messa in liquidazione dal consiglio dopo la proposta del commissario straordinario Luciana Giammanco. Un altro gruppo di lavoratori ha invece occupato la sala d’attesa del secondo piano della presidenza. Palazzo Riccio è dunque un presidio per la lotta a difesa di 68 posti di lavoro. Gli “occupanti” non intendono fare passi indietro. Due, le richieste. “Chiediamo – ha aggiunto Bruno – che vengano pagate le sette mensilità e che si possa trovare alla Regione un accordo quadro per salvare la società”.

La Regione è sotto accusa. Il tavolo tecnico voluto dal presidente Rosario Crocetta si è riunito una sola volta e qualche giorno fa è sfumata una riunione che era stata annunciata ufficiosamente al sindacato da parte della Prefettura. Ed il segretario provinciale della Cgil Mimma Argurio non fa sconti: “Stiamo constatando che il lavoro e la grave crisi occupazionale che sta attraversando il territorio trapanese non sono temi prioritari nelle agende delle istituzioni”. L’Argurio ha scritto al Ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri ed al Ministro del Lavoro Elsa Fornero “per un loro autorevole intervento. Qui la situazione sta precipitando”. Le condizioni della Megaservice sono drammatiche. Mancano gli interlocutori. L’abolizione delle Province ha fatto decadere il commissario straordinario Giammanco, ma non c’è ancora il sostituto prefettizio. I commissari liquidatori hanno già fatto sapere che i conti della società sono in profondo rosso.


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