PALERMO – Ancora una tappa imprevedibile fino ala fine in questa edizione 2015 del Tour de France, e ancora una volta è Vincenzo Nibali a provare a rendersi protagonista, com’è accaduto nel prologo di Utrecht che ha aperto le danze in questa edizione della Grande Boucle. Per lo Squalo c’era un felice ricordo da rinverdire, ovvero il transito sul pavè che l’anno scorso gli aveva dato parte della vittoria finale, complici anche le cadute dei suoi rivali. Ma questa volta non c’è stato il bis del lieto fine, nonostante i tanti attacchi operati dal capitano della Astana, il quale non è riuscito a staccare Froome e Contador. Chi invece è riuscito a fare l’impresa è stato Tony Martin. Il cronoman tedesco, che ha perso la maglia gialla di un soffio sia domenica, per mano di Cancellare, sia ieri per mano di Froome, è partito a tre chilometri e mezzo dall’arrivo, salutando la compagnia che lo ha anche lasciato fare, prima di portare a casa tappa e maglia.
Per Froome, la perdita del vessillo di leader potrebbe essere quasi una liberazione, visto che il suo Team Sky non sarà più costretto a spendere energie tirando, cosa “obbligata” da una legge non scritta sancita dai corridori stessi. Ma al di là del fatto di aver lasciato la maglia gialla a Martin, l’anglo-keniota dovrà stare attento allo spirito battagliero di un Nibali intenzionato a ridurre al più presto il gap dall’attuale favorito principale per la vittoria del Tour: attualmente, il distacco tra Froome e Vincenzo è di un minuto e 38 secondi, con Contador che invece è un po’ meno lontano, a un minuto e 2 secondi dallo Squalo. La prossima fatica del Tour 2015 vedrà i corridori sulle strade che portano da Arras e Amiens: 189 chilometri ricchi di saliscendi, ma non particolarmente complicati sul piano altimetrico. Tuttavia, queste prime tappe del Tour hanno insegnato che nulla è mai scritto prima dello striscione dell’arrivo.