PALERMO – “Riteniamo le nomine inopportune e fuori luogo: Crocetta doveva astenersi”. Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars, commenta così le nomine fatte nelle ultime settimane dal governo regionale, che hanno rivoluzionato i vertici degli undici Iacp regionali, dell’Ersu, dell’Irspi e di Riscossione Sicilia. Nomine che per Falcone testimoniano una strategia, quella di “fermare l’emorragia di voti che vede protagonisti il presidente e il Partito democratico”, che vedrebbe coinvolto anche il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone. Annunciati due esposti alla magistratura.
“Denunciamo un malvezzo, un’inopportunità con un sapore di rapacità” per Falcone, le nomine decise negli ultimi giorni da Crocetta sono “un tentativo disperato di ridurre il distacco che c’è con l’elettorato. Il presidente Crocetta e il Partito Democratico hanno tentato di fare decine e decine di nomine per fermare l’emorragia di voti che li vede protagonisti”. Falcone spiega che “dai commissariamenti in tutti e 11 gli Iacp, alla nomina del dottore Gerardi a Riscossione Sicilia, all’Irfis, tutto è stato fatto per rafforzare il Megafono, che a detta di tutti non arriverà al 3,9 per cento”.
Un meccanismo, quello delle nomine fatte per aggregare consensi, che per Falcone “non sta toccando solo Crocetta, ma tutta la coalizione, compreso il presidente Ardizzone. Oggi, con un blitz inopportuno e vergognoso, il presidente ha posto all’ordine del giorno due punti. Il primo, la nomina dei revisori dei conti della Fondazione Federico II. Il collegio dei revisori scade nel maggio 2018, ma Ardizzone ha lo stesso comunicato che nei prossimi giorni indicherà i nomi per rinnovare questo organo di vigilanza. Spero – conclude Falcone – che Ardizzone non voglia concludere così i propri giorni all’Ars, soprattutto se si riveleranno vere le voci secondo cui tra i nuovi nominati ci sarebbe il cognato dell’onorevole D’Alia”.
La seconda mossa su cui Falcone punta il dito è il rinnovo deciso da Ardizzone dei sette Direttori di servizio dell’Ars: “Il presidente ha voluto rinnovare gli incarichi ma, pur essendo persone degne di stima, sarebbe stato opportuno che il rinnovo fosse deciso dal prossimo ufficio di presidenza. Questi atti si pongono nel solco di quello che sta facendo tutta la coalizione di centrosinistra. Nonostante abbiamo contribuito a eleggerlo presidente dell’Ars, possiamo confermare quanto detto da Gianfranco Micciché, ovvero che Ardizzone è il peggiore presidente dell’Ars di cui si abbia memoria”. Falcone conclude annunciando due esposti, “uno alla procura della Repubblica per verificare la legalità delle nomine, e uno alla corte dei conti per verificare l’esistenza di un danno erariale”.
La replica di Ardizzone
“Querelero’ Falcone per una notizia assolutamente infondata. Nessun cognato di D’Alia e’ stato mai nominato da me, le scuse non basteranno”. Lo ha detto all’agenzia AGI il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone a margine dell’Aula, rispondendo alle accuse del capogruppo di FI all’Ars Marco Falcone che gli aveva attribuito l’indicazione di alcuni nomi in consiglio di presidenza per rinnovare gli incarichi dei tre revisori dei conti della Fondazione Federico II e dei sette direttori di servizio dell’Ars. “Falcone aveva fatto al consiglio di presidenza la vergognosa proposta di ottenere a carico dell’Assemblea spese che ora sono a carico del gruppo parlamentare. E’ una ripicca che avra’ conseguenze in sede giudiziaria, non ho mai nominato parenti ne’ di D’Alia ne’ di altri. Le scuse non basteranno. Non accetto prediche da un partito che senza alcuna etica – ha aggiunto – e’ diventato un raccoglitore di personaggi in forte contrasto con lo stesso codice etico che voleva approvare quel galantuomo di Nello Musumeci”. Per quanto riguarda le nomine, “sono atti dovuti per scadenza, secondo prassi consolidata gia’ dai due precedenti presidenti, le nomine andavano a scadere senza proroghe il prossimo 2 ottobre”.