“Non è mio figlio, non è Marcello” | Il dolce coraggio di una madre

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07 Luglio 2017, 18:17

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PALERMO– Solo la mamma può avere l’ultima parola. Perché la mamma capisce quando hai la febbre, anche se non glielo dici. E vede il dolore che non vuoi confessarle. E comprende gli smarrimenti indicibili. E accetta, con coraggio, il tramonto della speranza.

Laura Zarcone, mamma di Marcello Volpe, scomparso sei anni fa a Palermo, ha scritto su facebook, con tutto il contegno del suo smarrimento: “ATTENZIONE, so che si è diffusa la notizia che Marcello è stato ritrovato. Non è vero. Sono andata a Madrid per controllare di persona un ragazzo molto somigliante a lui. Ho incontrato il ragazzo poco fa e non è Marcello. Adesso sono sfinita e sto andando in albergo. A risentirci”. Poche e dignitose parole.

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La speranza si era diffusa nel pomeriggio, grazie anche a un lancio dell’ANSA che aveva rilanciato una clamorosa notizia, ripresa da diverse testate: “Scomparso nel 2011 a Palermo, ritrovato dopo sei anni in Spagna. Sembra arrivata la parola fine alle ricerche di Marcello Volpe, svanito nel nulla nel 2011 quando aveva 20 anni, in via Aloisio Juvara. La polizia spagnola lo ha trovato a Torrejón de Ardoz, città a 20 chilometri da Madrid. Lo scrive il giornale online ‘Publico’ che riporta la foto di Volpe, con la scritta ‘Localizado’, precisando che vagava a piedi nudi e che con gli agenti ha comunicato a gesti. Lo scatto è lo stesso che era stato distribuito nel 2011 dall’Interpol: l’immagine del palermitano, che compirà 26 anni tra pochi giorni, era ancora nella banca dati internazionale delle persone scomparse. La mamma di Marcello, Laura Zarcone, si trova a Madrid. In una nota la polizia di Madrid spiega che sono risaliti a Marcello Volpe attraverso le unità di coordinamento della polizia internazionale. C’è una cicatrice al polso della mano destra che fa sperare la sua famiglia, dopo l’ultima falsa segnalazione, un anno fa a Forlì”.

E si era messo in moto come un meccanismo di felicità, di entusiasmo. Marcello tornerà a casa. Abbraccerà sua madre che non ha mai smesso di cercarlo, perché le mamme sono così, non abbandonano nemmeno l’ombra di un figlio. Poi quel messaggio su facebook. Una bandiera ammainata. Lui non era il figlio. Lei è una mamma da tenere stretta e da abbracciare per il suo dolce coraggio.

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07 Luglio 2017, 18:17

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