Fattura cartacea, addio. Da ieri, nel nostro paese, è entrato in vigore l’obbligo della fatturazione elettronica, un provvedimento che va a interessare le circa 3 milioni di partite Iva presenti sul territorio nazionale, fra artigiani, professionisti, micro imprese e grandi aziende. La novità è stata introdotta dal governo Gentiloni, ma ha ricevuto l’ok anche dall’attuale esecutivo, non senza polemiche.
L’obbligo di fatturazione elettronica, istituito con l’intento di snellire le procedure cartacee, permetterà così all‘Agenzia delle Entrate di fare il punto su tutti movimenti svolti dalle attività commerciali (con cadenza trimestrale), andando a sanzionare immediatamente eventuali evasori. Si calcola che questo “Grande fratello fiscale” porterà nelle casse dello stato qualcosa come 3 miliardi di euro.
Sarà il “Sistema di Interscambio” (SdI), una nuova piattaforma informatica, a ricevere la fatture sotto forma di file in formato XmL, controllarle e inoltrarle alle amministrazioni destinatarie. L’Agenzia ha inoltre messo a disposizione dei software gratuiti a cui è possibile accedere attraverso un indirizzo mail di posta certificata (Pec).
Gli esenti. Il provvedimento lascia ancora uno spiraglio per alcune categorie. Restano esentati dall’obbligatorietà i titolari di partita Iva in regime dei minimi (fatturato annuo al di sotto di 65mila euro) e in regime forfettario, insieme ai piccoli produttori agricoli. Discorso diverso per medici, farmacie e aziende ospedaliere, per cui l’esenzione durerà soltanto per l’anno corrente.