PALERMO – Il Consiglio Comunale di Palermo nel pomeriggio ha dato il via libera al piano delle vendite dei beni comunali, così come proposto dalla Giunta. E’ un atto propedeutico all’approvazione del bilancio, che si ripete ogni anno. Bocciato l’emendamento proposto dal consigliere Francesco Bertolino, relativo alla riqualificazione dell’attuale mercato ittico e della zona del Castello a Mare, da parte dell’Autorità di sistema portuale della Sicilia occidentale con fondi del Ministero delle Infrastrutture. L’emendamento era privo di documentazione a supporto.
“Registro – ha detto Orlando – la mancata approvazione dell’emendamento presentato dal consigliere Bertolino. L’amministrazione perseguirà l’obiettivo in collaborazione istituzionale con l’Autorità portuale, che sta operando per la riqualificazione e il rilancio delle aree portuali e delle zone urbane di riferimento, dopo anni di una gestione autoreferenziale e disastrosa”. Opposizioni critiche che puntano il dito sulla maggioranza che in consiglio comunale non ha tenuto. “Per la prima volta dalla mozione di sfiducia al sindaco – ha detto Alessandro Anello, consigliere comunale della Lega e vice presidente della commissione Attività produttive – la maggioranza in Consiglio va in frantumi. E’ una bocciatura pesante, sintomo della mancanza di una maggioranza, ma soprattutto di una visione politica a supporto del primo cittadino”.
“Con insensibilità e indifferenza non sono stati ascoltati gli appelli delle altre forze politiche che chiedevano di individuare un percorso alternativo trasparente per la cessione dell’area del mercato ittico – ha aggiunto il consigliere Andrea Mineo, vicepresidente della commissione bilancio e commissario cittadino di Forza Italia – E’ una pesante e cocente sconfitta, il dato politico è ormai incontrovertibile, la mancanza di una maggioranza. Confidiamo – ha concluso Mineo – che nel più breve tempo possibile si possa elaborare, tutti assieme, un atto deliberativo che tenga conto della proposta avanzata dall’autorità portuale ma soprattutto che tenga in debita considerazione il potere di programmazione che rimane in capo al consiglio comunale”.
“Si è trattato di una pagina imbrattata per il Consiglio Comunale, ma riproporremo l’emendamento alla prossima delibera sul piano di valorizzazione. È evidente però che serve un chiarimento tra le forze politiche che sostengono in Aula il sindaco, per evitare futuri assist alle opposizioni che si sono ricompattate pur se attraversate da profonde divisioni”. Lo dice il consigliere di Avanti Insieme Toni Sala.
“Ancora una volta, oggi la Giunta ha provato a fare passare con un semplice emendamento dell’ultimo minuto un importante provvedimento di tipo urbanistico, camuffandolo come una semplice attività di alienazione.Nel merito, l’idea della riqualificazione dell’area del mercato ittico non è certamente negativa, ma non è più tollerabile che provvedimenti come questo, che sono a tutti gli effetti di pianificazione urbanistica con importanti ricadute sull’assetto del territorio e sulle attività produttive, non vedano un coinvolgimento pieno del Consiglio comunale. Mentre continuiamo ad aspettare che la Giunta presenti il PRG, nell’attesa si va avanti con provvedimenti pesanti come quello del Centro direzionale, col tram e ora con la riconfigurazione dell’area portuale. Bene ha fatto quindi il Consiglio comunale a rivendicare il proprio ruolo di Organo sovrano per la pianificazione, rigettando un provvedimento che è figlio di un metodo antidemocratico e che vorrebbe l’assemblea elettiva come mero passacarte della Giunta”. Lo dichiara la Consigliera comunale Marianna Caronia.
“È emersa tutta l’incapacità di programmazione e pianificazione dell’amministrazione comunale che con un colpo di mano avrebbe voluto creare ancora più incertezza sulle sorti di una attività produttiva già penalizzato dall’incapacità di gestione di questi mesi”. Queste le parole di Fabrizio Ferrandelli. “Abbiamo dato un segnale incontrovertibile al sindaco circa la difesa delle attività produttive della nostra cotta, ribadendo l’esistenza di percorsi istituzionali lineari, con tempi concordati anche con gli operatori economici e condividi in un piano ben programmato. L’obiettivo non può dirsi ancora raggiunto – conclude Ferrandelli – ma di sicuro da oggi i presupposti sono più solidi”.