CATANIA – Alla fine non l’ha incontrata. L’avvocato Gabriele Celesti era arrivato questa mattina nel carcere di piazza Lanza per incontrare Martina Patti, la 23enne accusata dell’omicidio della figlia Elena Del Pozzo, neanche cinque anni. “Sono qui per vedere come sta e condividere la linea difesa leggendo gli atti”, aveva dichiarato Celesti in mattinata. L’incontro, però, non è avvenuto poiché Patti “è in isolamento fiduciario per le norme anti Covid“.
La donna è in stato di fermo con l’accusa di omicidio premeditato pluriaggravato e occultamento di cadavere. Domani si terrà l’interrogatorio di garanzia e il conferimento degli incarichi per l’autopsia sul corpicino della bimba. “Su di lei ci sono professionisti che la sorvegliano e la tutelano”, ha detto ancora Celesti, riferendosi alla sua assistita. E ha aggiunto: “Gli accertamenti dei carabinieri in casa? Ancora non sono stati eseguiti“.
L’incontro di oggi sarebbe servito al legale per avere un primo confronto con la giovane madre che ha confessato di avere assassinato la sua bambina e che ha condotto i carabinieri sul luogo del ritrovamento del corpo. “Troveremo il modo di parlare, le farò una videochiamata – ha detto Celesti – La signora ha già fatto dichiarazioni, ma non so se ha qualcosa da aggiungere. Questo lo approfondiremo e lo valuteremo. Se lei vorrà colmare alcuni buchi, allora farà dichiarazioni aggiuntive”.
Ma potrebbe anche decidere di non aggiungere altro, di fronte al giudice per le indagini preliminari chiamato a convalidare o meno il fermo di Patti. “Magari le farà più avanti – ha concluso l’avvocato Gabriele Celesti – Valuteremo non appena avrò la possibilità di interloquire con lei“.
