Cronaca

L’omicidio di Roberta Siragusa, no alla perizia psichiatrica sull’ex fidanzato

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09 Ottobre 2023, 14:41

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PALERMO – La Corte di appello ha respinto la richiesta della difesa: non sarà eseguita una perizia psichiatrica per valutare le capacità di intendere e volere di Pietro Morreale, condannato in primo grado all’ergastolo per l’omicidio di Roberta Siragusa, assassinata a Caccamo nel gennaio del 2021. Aveva 17 anni. Morreale, che di anni ne ha 21, era il suo ex fidanzato.

Il processo di secondo grado è iniziato stamani. Per il collegio presieduto da Angelo Pellino non ci sarebbe motivo di dubitare della sanità mentale del ragazzo. La Corte si è invece riservata su un’altra richiesta dall’avvocato difensore, Gaetano Giunta: un esperimento giudiziale per ricostruire i fatti avvenuti davanti al campo sportivo di Caccamo dove la povera ragazza fu uccisa e il corpo bruciato.

Prossima udienza il 30 ottobre quando ci sarà la requisitoria del sostituto procuratore generale Maria Teresa Maligno e l’arringa difensiva. La famiglia della vittima e il Comune di Caccamo sono parte civile nel processo con l’assistenza degli avvocati Giuseppe Canzone, Giovanni Castronovo, Simona La Verde e Sergio Burgio. In aula, per la prima volta, c’erano i parenti dell’imputato.

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In primo grado aveva retto la ricostruzione della procura di Termini Imerese. L’imputato era accecato dalla gelosia. Roberta doveva essere sua o di nessun altro. E così avrebbe programmato il delitto eseguito in “maniera atroce” e provato a costruirsi un alibi inviando messaggi sul telefonino di Roberta quando l’aveva già uccisa.

La notte fra il 23 e il 24 gennaio 2020. Le telecamere di sicurezza ripresero la scena. Una Fiat Punto giunse nei pressi del campo sportivo. La macchina era quella di Morreale. Si vedeva una fiammata. Roberta sarebbe stata trascinata per i piedi. All’indomani il cadavere sarà ritrovato in un dirupo. La tesi difensiva del giovane è che Roberta si è data fuco da sola, ma nel dirupo. Sul terreno, però, non sono state trovate tracce di combustione. La ragazza è rimasta agonizzante per alcuni minuti prima di spirare. Dunque era ancora viva mentre l’assassino cercava di disfarsi del corpo. Un corpo martoriato.

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09 Ottobre 2023, 14:41

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