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Omicron è ormai predominante, ecco le età medie di contagi, ricoveri e morti

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14 Gennaio 2022, 19:58

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Omicron ormai predominante, tasso di incidenza dei casi Covid elevato ed Rt in risalita. Sono questi alcuni dei temi toccati dal direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza e del presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro nel consueto video di commento ai dati del monitoraggio settimanale. Proprio quest’ultimo ha segnalato che la flash Survey dell’Iss indica come la prevalenza della Omicron nella giornata del 3 gennaio era pari all’80,75%. Il capo dell’Iss ha inoltre rilevato come l’età media di chi contrae l’infezione è 37 anni, chi viene ricoverato ha invece un’età media di 67 anni e chi decede ha un’età media di 80 anni.

Il tasso di incidenza di casi di Covid 19 sottolineano entrambi “è particolarmente elevato” pari a 1.990 unità per 100mila abitanti. L’indice Rt, ha comunicato Rezza è pari a 1,56, “ben al di sopra dell’unità”. Ancora in crescita, ha precisato di braccio destro del ministro Speranza, il tasso di occupazione in area medica e nelle terapie intensive, pari rispettivamente al 27,1% e al 17,5%, “al di sopra alla soglia di prima criticità”.

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Da quanto emerge, la variante Omicron è ormai largamente predominante nel nostro Paese e anche se meno virulenta rispetto alla variante delta, è estremamente contagiosa e diffusiva, quindi può determinare una congestione delle strutture ospedaliere. Per Rezza quindi “è opportuno continuare a mantenere dei comportamenti ispirati alla massima prudenza e soprattutto fare la vaccinazione di richiamo”.

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“Ci sono difficoltà da parte dei Servizi sanitari regionali nel trasferire dei dati e questo porta a una certa instabilità nelle stime da una parte ma anche alla difficoltà di classificare il rischio”. Ha sottolineato il presidente dell’Istituto superiore di sanità, aggiungendo che mentre Omicron è ormai predominante “E’ necessario dunque rispettare rigorosamente le misure comportamentali, che sono distanziamento, uso della mascherina, areazione dei locali, l’igiene delle mani e riduzione delle occasioni di contatto, oltre che incentivare le vaccinazioni”.

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“In ogni fascia d’età – ha infine concluso Brusaferro – sta crescendo la percentuale di persone che fanno la terza dose booster, ma anche quella di persone che fanno la prima dose, in particolare nella fascia 5-11 anni che ha raggiunto il 20% mentre la fascia 12-19 ha toccato quasi l’83%. Purtroppo però ancora milioni di italiani non hanno iniziato il ciclo vaccinale”.

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14 Gennaio 2022, 19:58

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