“Io rappresento Palermo. Il mio partito è la città e farò il sindaco a tempo pieno”. Leoluca Orlando si è ufficialmente dimesso dalla Camera dei deputati. Questa mattina, durante la seduta di insediamento del nuovo consiglio comunale di Palermo, il primo cittadino ha prestato giuramento a Sala delle Lapidi, così come previsto dalla nuova riforma elettorale, e ha firmato, davanti ad un’Aula gremita, la lettera indirizzata a Gianfranco Fini per la formalizzazione delle dimissioni da deputato.
Un gesto annunciato da tempo e al centro di una furiosa polemica non solo con chi gli subentrerà nella circoscrizione Lazio1, ovvero Giuseppe Vatinno dell’Api, ma anche con il giornalista del Corriere della Sera Aldo Grasso e con più di un parlamentare del Pd, che lo hanno a più riprese accusato di attaccamento alla poltrona.
Il primo cittadino, accolto da un caloroso applauso dei consiglieri di maggioranza, ha prestato giuramento recitando la consueta formula – “Giuro di adempiere alle mie funzioni con scrupolo e coscienza nell’interesse del Comune, in armonia con gli interessi della Repubblica e della Regione” – e, accompagnato da quasi mezza giunta, ha ricordato Antonino Caponnetto, che nel 1993, quando venne eletto per la prima volta sindaco, era presidente del consiglio comunale, a cui l’Aula, tutta in piedi, ha tributato un lungo battimani. “Questo applauso – ha detto Orlando – è uno stimolo, per me e per voi, ad essere adeguati al ruolo che ci è stato affidato. Auguro al consiglio comunale un buon lavoro, così come spero che faccia il consiglio con la giunta, perché la diversità di opinioni non può rappresentare un danno per la città. Faccio appello a tutti i 50 consiglieri comunali affinché possano concorrere in scelte nell’interesse della collettività”.
“Palermo – ha aggiunto il Professore, che entrato in consiglio ha ammesso di sentirsi ‘a casa’ – tornerà a essere visibile ed è significativo che domani riceverò il ministro Andrea Riccardi, primo ministro a essere ricevuto ufficialmente a Palazzo delle Aquile, perché l’internazionalizzazione e’ cardine di una nuova amministrazione”.
E infine, parlando con i giornalisti, Orlando ha prima annunciato a breve un incontro con i ministri Profumo e Cancellieri – “Sono certo che il presidente del Consiglio Mario Monti non farà mancare il suo sostegno a Palermo, non dimenticherà le gravi condizioni in cui l’ho trovata questa città” – e poi non ha mancato di riservare una stoccata a Vatinno: “Un pensiero al mio successore alla Camera? Non mi occupo dei nominati…”.