Politica

“Orlando, sindaco stanco e solo|Ma serve che batta un colpo”

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13 Agosto 2020, 06:30

4 min di lettura

Palermo, brutta addormentata, persa nella sua indolenza, nella sua munnizza, nella sua decadenza. Palermo strabica. Un occhio sul declino, un occhio sul prossimo futuro che vedrà, per limiti di mandato, il suo monarca democratico sparire dalla scena politica.

Ecco perché, intorno alla monumentale ombra del sindaco non ricandidabile, il professore Leoluca Orlando, gli Orlandini di complemento e gli Anti-Orlandini di carriera stanno già cominciando a scambiarsi colpi senza guantoni. Discussioni avvelenate su tutto. Sfide a Palazzo delle Aquile, tra Ztl e pedonalizzazioni. Nel frattempo, in tanto lievitare di prospettive e visioni, la città affoga. Pure senza alluvione.

Rosario Filoramo, neo segretario del Pd provinciale, cosa vede?

“Vedo un dibattito talvolta stucchevole e surreale, come se i problemi dei cittadini non interessassero più. La visione è un bel concetto e anche una bellissima parola. Ma chi governa intanto? Volano stracci sulle Ztl, sulle pedonalizzazioni, su Rap e Amap. Io non difendo nessuno. Mi stupisce che non si affrontino le questioni urgenti, con l’urgenza di cui ci sarebbe bisogno”.

Per esempio?

“Vogliamo parlare della Rap che si occupa del trasporto dei rifiuti, al centro di fatti di cronaca incresciosi? Parliamone. I problemi ci sono sempre stati, la differenziata non è mai decollata, Palermo resta sporca. I cittadini, che pagano una altissima tassa sui rifiuti, notano le differenze con l’Amia? Io penso di no”.

Perché accade questo, a suo giudizio?

“Mi pare che ci sia un cattivo funzionamento dell’organizzazione gestita da un management inadeguato. Il sindaco batta un colpo. Cerchi persone qualificate dove può trovarle. Siamo davanti a un fallimento”.

Sembra di sentire parlare un esponente dell’opposizione, non della maggioranza che regge la giunta Orlando.

“Premessa, rimango un estimatore di Leoluca Orlando: il migliore, anzi l’unico, sindaco di Palermo. Ma mi pare che sia solo, per le sue scelte, e che ne stia pagando il prezzo. Sì, Orlando è un sindaco solo che mostra i suoi limiti, stanchezza compresa”.

Ma non era uno dei vostri?

“Orlando non è un iscritto al Pd. Non ha preso la tessera nel 2019. Mi auguro che lo faccia al più presto”.

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Il punto?

“Dobbiamo governare le questioni. Abbiamo appreso che via Roma, all’altezza di via Amari, per i lavori in corso, sarà chiusa per altri quattro mesi. Ci sono i ritardi nell’avvio delle nuove isole pedonali. E mi parlano del tunnel… La viabilità non si sistema con una mano di vernice alle piste ciclabili. Il tram deve essere completato? Benissimo, ma compriamo gli autobus ecologici per aiutare le persone a spostarsi. Palermo, oggi, è una città impossibile”.

Come immagina Palermo, invece?

“Ci sono domande a cui dare una risposta. Quale vocazione dovrà avere? Solo città del turismo? Oppure dobbiamo unificare le portualità della Sicilia occidentale Termini, Palermo, Trapani, Porto Empedocle, completare le dorsali autostradali e ferroviari che collegano le quattro città e puntare sul Mediterraneo quale volano di sviluppo? Pensiamo all’industria 4.0, adesso non c’è più neppure la scusa dell’alto costo del lavoro; l’impegno del ministro del Sud Provenzano consentirà a chi assumerà per i prossimi dieci anni risparmi del 30 per cento. Si tratta di scegliere settori di sviluppo reali, concreti, tecnologia, energia alternativa ecc…. Senza voltare mai le spalle al mare. C’è molto da decidere. Invito le forze politiche a spostare il dibattito sul Piano strategico della città metropolitana di Palermo, il Pd ha messo insieme uno staff di tecnici che sta ascoltando i portatori di interessi, il Pd ci sarà”. 

Lei è segretario da poco. Come ha trovato il Pd palermitano dalla stanza dei bottoni?

“Un partito balcanizzato, fermo da quasi tre anni per gli scontri fra personalità politiche. Ma siamo ripartiti, con duemila persone che hanno preso la tessera. Registro un grande interesse. Abbiamo bisogno, però, di elementi politici qualificati. In autunno partirà una scuola di formazione, organizzata dal Pd palermitano per aspiranti futuri amministratori locali, una scuola nella tradizione di PCI, DC, PSI, che mandavano i loro quadri a studiare prima di sperimentarli sul campo, immagino una Frattocchie online. Le nostre liste per le prossime amministrative dovranno essere composte da persone impegnate politicamente e adeguatamente preparate, capaci di distinguere una delibera da una mozione, magari, così, non confonderanno i cittadini, come succede in questi giorni, sulla validità della Ztl e delle zone blu”.

Il prossimo sindaco? Sarà di centrodestra, secondo le previsioni che si sentono in giro?

“Se le rispondessi ‘sì’, dovrei cambiare mestiere. Dobbiamo costruire le condizioni per evitare una simile eventualità che ci riporterebbe indietro di trent’anni. E lo stiamo facendo”.

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13 Agosto 2020, 06:30

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