PALAGONIA – Da circa cinque anni, in maniera abituale e reiterata e spesso sotto l’influenza di sostanze stupefacenti, sottoponeva la propria convivente a ogni tipo di vessazione e violenza. Insulti, umiliazioni, minacce di morte, calci e pugni: è questo l’allarmante quadro indiziario ricostruito dai Carabinieri della Stazione di Palagonia a carico di un 22enne del posto, la cui furia veniva sprigionata financo in presenza dei figli minori della coppia: un bambino di due anni e un altro di soli quattro mesi.
Soltanto qualche sera fa, al culmine dell’ennesima lite, l’uomo, con una violenza inaudita, dopo avere tentato di strangolare la donna, l’ha colpita ripetutamente al capo mediante l’utilizzo di una sbarra di ferro: evidenti le tracce di sangue rinvenute in casa dai Carabinieri.
Provvidenziale, però, è stato l’intervento dei militari i quali, pochi istanti dopo avere ricevuto l’allarme da parte della vittima, hanno bloccato l’uomo e, contestualmente hanno raccolto le prime dichiarazioni della donna, un racconto che sembrerebbe trovare pieno riscontro nelle prime attività di indagine, tra cui il sopralluogo eseguito sulla scena del crimine.
La giovane vittima, dopo essere stata accolta in caserma, è stata poi accompagnata in pronto soccorso venendo successivamente dimessa con 30 giorni di prognosi a causa delle ferite riportate. Ora è al sicuro assieme ai propri figli in una località protetta.
L’uomo è stato immediatamente tradotto presso la Casa Circondariale di Caltagirone ed il GIP, rilevata la gravità del quadro indiziario a suo carico, ne ha convalidato l’arresto applicando nei suoi confronti la custodia cautelare in carcere.