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Palermo 2022, Faraone chiama all’appello i centristi

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07 Dicembre 2021, 15:00

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PALERMO – Davide Faraone fa sul serio. La corsa per Palazzo delle Aquile è iniziata e sembrerebbe essere inarrestabile. Lunedì il colonnello renziano lancia l’Officina/22. L’annuncio sui social. “Apriamo l’officina delle idee per mettere al lavoro tutti i liberi e coraggiosi, tutti quelli che vogliono dare un contributo per far ripartire la macchina Palermo. Officina/22 sarà un pensatoio itinerante da qui alla Primavera/22 per un programma veramente partecipato. Il nostro obiettivo è quello di avere tra le mani una scatola degli attrezzi che ci servirà per aggiustare la nostra città”. 

Un modello Draghi in salsa sicula

Un’iniziativa che fa il paio con le dichiarazioni rese oggi a Italpress che fanno prefigurare uno scenario draghiano in salsa siculo-palermitana. “Credo fortemente nel governo Draghi e credo che non è una esperienza tecnica o di emergenza, ma un governo che sta esprimendo contenuti e progetto politico alto. A questa esperienza di governo deve essere data continuità e deve essere costruito un contenitore politico che rappresenti queste idee e queste istanze moderate e riformiste”. Quindi un modello replicabile ed esportabile anche per le prossime elezioni regionali, oltre che comunali? “E’ quello che serve alla Sicilia e a Palermo più che all’Italia. Servono modelli di questo tipo”. Parole difficilmente fraintendibili che arrivano dopo  l’endorsement di  Clemente Mastella su Live Sicilia.

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Grandi manovre al centro

Insomma, al centro qualcosa si muove. La truppa potrebbe arricchirsi strada facendo soprattutto se dal tavolo del centrodestra si profilasse una coalizione a trazione sovranista. E c’è già un mezzo abboccamento con alcune frange azzurre. “Un patto Italia Viva – Forza Italia? La risposta è arrivata dallo stesso Micciché che, alla mia candidatura a sindaco, un minuto dopo, ha risposto di no. Però dico una cosa, abbiamo condiviso entrambi che anche per Palermo serve un modello Draghi. Bene, lavoriamoci. E mi rivolgo anche a tutte le altre forze politiche che la pensano come noi, visto che siamo di fronte ad una città allo sbaraglio, in piena crisi economica, sociale e culturale e per rimetterla su occorre civismo e politica”, dice Faraone che già immagina la composizione della sua giunta. “I nomi no, ma sicuramente ho in mente un principio: una giunta paritaria in una città in cui le donne sono più degli uomini e hanno tanto da dare in termini di competenza, passione ed entusiasmo”.

La mossa di Faraone

Un richiamo quello alle donne che potrebbe accendere la corrispondenza di amorosi sensi con un altro centrista di peso: l’ex presidente della Regione, Totò Cuffaro e al suo pallino della svolta “femminile”. Al netto di tutto Faraone è in campo e sta giocando d’anticipo sfruttando l’impasse dei giallorossi impantanati nel vuoto di potere che si è creato nel M5s ancora in attesa di un nocchiere (la nomina del coordinatore regionale) e negli inevitabili tentativi di mediazione per non buttare a mare il bambino con l’acqua sporca (l’esperienza amministrativa della giunta uscente poco amata dai pentastellati). 

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07 Dicembre 2021, 15:00

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