PALERMO – Cessione del Palermo calcio, nuovo atto. Il giro di voci relative al passaggio di proprietà del club di viale del Fante è improvvisamente ripreso durante la scorsa settimana, quando Maurizio Zamparini, nell’inchiesta condotta dalla redazione del Corriere dello Sport, ha fatto capire che il mese di marzo potrebbe essere quello giusto per cedere il club a una cordata composta da imprenditori americani. Un’operazione che assume sembianze molto simili a quanto accadde tre anni fa in quel di Bologna. Joey Saputo, originario di Montelepre e che nel recente passato aveva provato anche a trattare con lo stesso Zamparini, mise le mani sul Bologna poche settimane dopo la retrocessione della formazione felsinea nel campionato cadetto. Affiancando un altro imprenditore americano ma dalle chiare origini italiane, Joe Tacopina, prelevò la maggioranza del pacchetto azionario della formazione rossoblu, fino a diventarne presidente e azionista di maggioranza dopo la dipartita dello stesso Tacopina, divenuto poi patron del Venezia. L’ex squadra di Zamparini: quando si dice “le coincidenze”…
Ora Maurizio Zamparini sta provando a lavorare per allargare la famiglia a stelle e strisce nel nostro campionato. Stando alle ultime informazioni che sono arrivate in città in queste ore, già da qualche giorno si sono intensificati i contatti con un fondo proveniente dagli Stati Uniti, che sembra intenzionato a dare una netta accelerata per l’acquisto delle quote di amggioranza del Palermo. Potrebbe passare circa un mese prima che arrivi una prima offerta concreta, che difficilmente potrebbe essere quella giusta ma che potrà comunque servire per sondare il terreno con l’imprenditore friulano. E lo stesso Zamparini si troverebbe di fronte a una scelta importante da fare. Da una parte c’è il fondo di Stato cinese, che dopo aver nettamente rallentato le trattative in corso (avete presente il Milan?) sembra aver accelerato nuovamente e sarà in Italia nei prossimi giorni per chiudere proprio con il club del Diavolo. Dall’altra parte c’è l’opzione americana, decisamente più concreta anche in virtù dei contatti tra lo stesso Zamparini e il già menzionato Tacopina, che sembrava poter fare già da prestanome quando in lizza per acquisire il Palermo c’era Frank Cascio.
Già nei giorni scorsi sembrava che un primo contatto ufficiale potesse avvenire, ma il previsto incontro tra Zamparini e gli emissari del fondo americano non è avvenuto. In ogni caso, difficilmente l’attuale patron lascerà in toto il Palermo. È assai probabile, infatti, che il numero 1 del club di viale del Fante deterrà la carica di presidente almeno fino al termine della stagione, oltre ad una percentuale piuttosto ridotta delle quote della società. Il fondo a stelle e strisce, infatti, non prevede l’acquisto del 100% del pacchetto azionario, anche perchè gli esborsi degli imprenditori statunitensi non si limiteranno agli aspetti sportivi. Si lavorerà, ovviamente, anche sulla costruzione del nuovo centro sportivo e soprattutto del nuovo stadio del Palermo. Due elementi cardine della “lista dei sogni infranti” di Zamparini.
Intanto, sullo sfondo rimangono vigili anche i cinesi. In questi giorni dedicati soprattutto al Capodanno non c’è stato grande spazio per mantnere i contatti, che a dire il vero si erano fatti piuttosto flebili nel corso delle settimane, complice anche l’impegno di Zamparini più sull’aspetto tecnico (tante novità nella gestione della guida tecnica, praticamente nessuna sul mercato). In realtà, gli asiatici sono stati scalzati dagli americani anche per un’altra ragione: i cinesi avrebbero voluto ricominciare da capo una trattativa che sembrava in realtà abbastanza ben avviata, e questo ha fatto cedere gran parte della pazienza di Zamparini. Di fronte a una situazione del genere, appare assai probabile che se ci saranno dei nuovi proprietari per il Palermo, questi porteranno quasi certamente con sè una bandiera degli Stati Uniti d’America. Un mese di attesa, di speranze e anche di contatti e trattative. Un Palermo americano? Yes, (maybe) we can.