Palermo, allenamenti off limits| “Ma non per il boss Milano”

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20 Aprile 2015, 20:07

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PALERMO – Il “Tenente Onorato” di Boccadifalco era off limits. Niente curiosi durante gli allenamenti del Palermo. La regola, però, non valeva per Nicolò Milano, rampollo della storica mafiosa e pure lui finito in carcere con l’accusa di avere retto le sorti del mandamento di Porta Nuova.

I Milano erano di casa al campo di allenamento dei rosanero. Anche lo zio di Nicola, Salvatore – circostanza già emersa negli anni passati – prima che venisse arrestato seguiva dal vivo gli allenamenti dei rosanero. In passato si ipotizzò che alcuni ex dirigenti della società potessero essere andati oltre i rapporti leciti, ma l’indagine non approdò a nulla.

La presenza di Nicola non passava inosservata. Ad accorgersene era stato anche il difensore Andrea Barzagli, oggi alla Juventus dopo avere giocato in Germania: “So chi è per averlo visto spesso al campo di Boccadifalco per gli allenamenti del Palermo. L’accesso agli estranei per gli allenamenti non è consentito e, per altro, Nicolò Milano aveva rapporti diretti con il direttore sportivo Rino Foschi e con il suo assistente Schio”.

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Milano aveva finito per insospettire il difensore: “L’anomala presenza di Milano mi aveva incuriosito ed avevo appreso nell’ambiente che era una persona che contava, indicazione di per sé sufficiente a giustificare la sua presenza. Milano era accompagnato di volta in volta da persone diverse”.

Quando nel dicembre 2011 Nicolò Milano finì in cella i sospetti divennero certezze: “Ho avuto modo di vedere dei servizi televisivi, riguardanti una retata di mafia eseguita a Palermo, e che tra gli arrestati vi era proprio il Nicolò Milano”.

 

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20 Aprile 2015, 20:07

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