Smaltimento della Concordia| Un affare da 45 milioni di euro

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18 Settembre 2013, 16:58

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PALERMO – Fincantieri Palermo si candida ad ospitare la Costa Concordia per il suo smaltimento. Il cantiere navale del capoluogo siciliano, che ha costruito gli ormai famosi cassoni utilizzati per il raddrizzamento, ha tutte le carte in regola per accogliere il relitto e lavorare sulla nave per smaltirne i resti.

“Il relitto della Concordia sarà smaltito a Piombino, se il porto sarà in grado di ricevere la nave, altrimenti insieme a Costa valuteremo destinazioni alternative” aveva detto il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, nel corso della conferenza stampa sulla rimozione della Costa Concordia. E poiché il cantiere di Piombino non è pronto – dato che per accogliere la nave serve un bacino di pescaggio (ossia una profondità) di almeno venti metri e quello attuale della località livornese ne misura solo dieci – e non lo sarà fino almeno alla seconda metà del 2015 (i lavori sono già in corso), salgono le probabilità per i principali porti del Tirreno, fra i quali appunto quello di Palermo.

Assicurarsi lo smantellamento della Concordia vorrebbe dire dare lavoro a centinaia di operai per un lungo periodo di tempo, probabilmente dodici mesi. Un affare ambito da tutti i cantieri italiani. Fincantieri Palermo, in un tavolo tecnico che si terrà nel tardo pomeriggio al Ministero dello Sviluppo Economico insieme alle altre “candidate”, ha già abbozzato un piano che prevedrebbe l’occupazione per quattro mesi di centoventi operai, impegnati a mettere in sicurezza lo scafo e svuotarlo internamente prima di inviare la nave in Turchia per lo smantellamento definitivo e per altri otto mesi per la costruzione di una chiatta, utilizzando i cassoni che hanno aiutato la Concordia a tornare in posizione eretta.

Secondo il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, “l’ipotesi di portare la Costa Concordia a Piombino, dovendo prima realizzare l’impianto necessario per consentire l’intervento sulla nave, è l’esempio eclatante di un’azione campanilistica senza nessun pregio. Noi abbiamo detto, ripetuto e ricordato che i cantieri navali di Palermo hanno tutto quello che occorre per iniziare a lavorare domani mattina sulla Costa Concordia.”

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Dunque, escludendo Civitavecchia e Napoli, altre candidate ma con una sola banchina (quindi poco adatte ad accogliere una nave tanto grande), e se davvero – come sembra concorderanno i vertici di Costa ed il comune di Isola del Giglio – la nave dovrà essere rimossa prima della prossima estate (quindi prima che il porto di Piombino sia pronto ad accoglierla), in lizza rimangono soltanto Palermo e Genova. Quella dei bacini della Fincantieri del porto di Palermo sembra al momento essere la soluzione migliore: comporterebbe una notevole riduzione dei costi, compreso tra i 260 e i 330 milioni di Euro, con un costo complessivo dell’intera operazione che si aggirerebbe sui 45 milioni. Nel 2010 le strutture del capoluogo siciliano hanno infatti saputo accogliere le imponenti dimensioni della Concordia.

“Mi auguro che prevalga il buon senso – ha concluso Orlando – e che la Concordia venga portata a Palermo, mandando un messaggio chiaro, cioè che Fincantieri non intende mollare la centralità dei cantieri navali della città.”

“Nel rilancio del porto di Palermo rientra anche l’affidamento della nave Costa Concordia, al fine di essere riparata e poi smantellata all’estero. Nessuno vuole un ‘toto porti’, ma deve essere chiaro che la scelta della destinazione della nave incagliatasi all’isola del Giglio non può rispondere a logiche politiche ma tecniche”. Lo ha affermato la senatrice Simona Vicari, sottosegretario allo Sviluppo Economico.

“E queste vedono Palermo come unico porto in grado di ospitare in Italia una nave della stazza di Costa Concordia – ha aggiunto – e specializzata a farlo. Palermo rappresenta un’eccellenza che nessuno può mettere in dubbio, e che al momento opportuno dovrà essere tenuto nella giusta considerazione”.

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18 Settembre 2013, 16:58

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