PALERMO – Nei prossimi mesi ci sarà una mini rivoluzione alla Procura di Palermo, dettata dallo scadere degli incarichi, non prorogabili, di quattro procuratori aggiunti. Ci saranno altrettanti nuovi vice del capo dell’ufficio, Maurizio de Lucia.
I termini per presentare la domanda scadono oggi. Salvo candidature last minute c’è già la griglia completa dei candidati, alcuni dei quali noti per gli anni trascorsi a Palermo.
I posti da ricoprire
I posti da procuratore aggiunto da coprire sono quelli di Ennio Petrigni (andato a guidare la Procura di Enna), Paolo Guido (fresco di nomina a procuratore di Bologna), Sergio Demontis e Marzia Sabella. Magistrati che hanno dato un forte contributo di esperienza e impegno gestendo deleghe di peso: dalla lotta ai clan mafiosi di Palermo, Trapani e Agrigento ai reati contro la pubblica amministrazione, passando per il contrasto alla criminalità diffusa che tanto allarme sociale crea in questo momento storico.
Tutti i candidati in corsa
Per il posto di Petrigni si sono candidati l’attuale procuratore di Patti, Angelo Cavallo, Domenico Gozzo, oggi alla Direzione nazionale antimafia, prima ancora alla Procura generale di Palermo e procuratore aggiunto a Caltanissetta dove si è anche occupato delle indagini sulle stragi del 1992.
Ed ancora Vito Di Giorgio, attuale procuratore aggiunto di Messina dove, al fianco di de Lucia quando questi guidava la Procura messinese, si è occupato di indagini antimafia e corruzione.
Per sostituire Sergio Demontis (per anni si è occupato di pubblica amministrazione e per ultimo della mafia agrigentina e della criminalità diffusa) si sono candidati lo stesso Di Giorgio, Caterina Malagoli, Carlo Marzella, Piero Padova e Francesco Del Bene.
A parte Di Giorgio, hanno tutti lavorato a Palermo prima di fare altre importanti esperienze. Malagoli per anni è stata alla Direzione distrettuale antimafia palermitana dove è di recente rientrata come sostituto procuratore. In mezzo, l’esperienza alla Direzione generale detenuti e trattamento del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria.
Carlo Marzella, attuale sostituto procuratore generale a Palermo, sempre a Palermo ha fatto parte della Direzione distrettuale antimafia: si occupava delle indagini sulla mafia trapanese.
Francesco Del Bene, oggi alla Direzione nazionale antimafia, ha contribuito ad indagini che hanno segnato la storia giudiziaria palermitana e non solo. Con Nico Gozzo coordinò l‘inchiesta che portò alla cattura dei superlatitanti Salvatore e Sandro Lo Piccolo di San Lorenzo, e Mimmo Raccuglia di Altofonte. Era uno dei pm a rappresentare l’accusa al processo sulla trattativa Stato-mafia.
In sei aspirano a ricoprire l’incarico di Paolo Guido. Potrebbe esserci il ritorno a Palermo di Antonio Di Matteo, che per anni è stato uno degli uomini simbolo della Procura di Palermo.
Già sostituto procuratore della Repubblica a Caltanissetta e a Palermo, è stato membro togato del Consiglio superiore della magistratura, oggi è sostituto procuratore alla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo.
Nella sua carriera ha rappresentato l’accusa in centinaia di processi contro la mafia “militare”, colletti bianchi, politici, pubblici amministratori e imprenditori: quello al presidente della Regione siciliana Totò Cuffaro, all’ex capo della Criminalpol di Palermo Ignazio D’Antone, alle “talpe” della Procura di Palermo. Ed è stato pm del processo sulla trattativa Stato-mafia.
Gli altri candidati sono Del Bene, Marzella, Malagoli ma anche Massimo Russo (oggi alla Procura per i minorenni, per anni in prima linea nelle indagini sulla mafia trapanese e con una parentesi da assessore regionale alla Sanità), Francesca Mazzocco (sostituto procuratore della Dda di Palermo, è uno dei magistrati che conoscono meglio il fenomeno mafioso a Palermo), Stefano Luciani (vanta un’esperienza pluriennale nelle Dda di Roma e Caltanissetta, dove ha seguito le indagini che hanno cambiato il corso della storia giudiziaria sulle stragi di Capaci e via D’Amelio) e Gianlcuca De Leo (sostituto della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, fa parte del pool di pm che hanno coordinato le indagini che hanno portato alla cattura di Messina Denaro, alla condanna dei fedelissimi del padrino e che potrebbero fare cadere in futuro altre pedine dello scacchiere del capomafia trapanese).
L’ultimo posto da ricoprire è quello che lascerà libero Marzia Sabella (c’è la sua firma in importantissime indagini: dalla cattura di Bernardo Provenzano agli arresti di boss e gregari di tutti i mandamenti mafiosi di Palermo e provincia).
Si sono candidati Di Matteo, Russo, Malagoli, Marzella, Mazzocco, e Piero Padova. Quest’ultimo, sostituto procuratore a Palermo, si è occupato per ultimo di indagini sulle cosche mafiose di Agrigento e Trapani e degli uomini di Messina Denaro.
Dopo le nomine che saranno decise dal Csm sarà il procuratore de Lucia a distribuire le deleghe.