Palermo, i contributi dall'assessora Amata. "Altrimenti la scanno"

“Mammina, papi” e i contributi da Amata. “Altrimenti la scanno”

L'assessora regionale Elvira Amata
Le intercettazioni dell'inchiesta per corruzione. La replica

PALERMO – “Il nipote dell’assessora ha iniziato oggi a lavorare nel mio ufficio… un ragazzino, quindi tu vuoi che non mi approvano una cosa del genere, ma va là… io sono molto amica della zia, molto amica, quindi è chiaro che se io dico al capo di gabinetto mi serve questo lo fanno, lo devono fare. Ok, basta”.

Secondo la Procura di Palermo, in queste parole pronunciate dall’imprenditrice Marcella Cannariato e intercettate dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria ci sarebbe la prova del patto corruttivo con l’assessora regionale al Turismo Elvira Amata.

Le “utilità” per l’assessora Amata

Il politico di Fratelli d’Italia non avrebbe potuto rifiutare il contributo di 30 mila euro per la manifestazione “Donne, potere ed economia”. In programma un convegno, un concerto e un aperitivo organizzato dalla Fondazione Bellisario, di cui Cannariato era rappresentante in Sicilia.

Non sarebbe l’unica utilità contestata dai pm che hanno chiuso l’inchiesta su Cannariato e Amata, indagate per corruzione. La moglie del patron di “Sicily by car” Tommaso Dragotto, nonché amministratrice della “A&C broker” ha assunto per sei mesi il nipote dell’assessora. “Lo metto sotto la mia ala”, diceva del giovane.

La conferma del nipote

“Sono stato chiamato direttamente da Marcella Cannariato — ha confermato ai finanzieri il nipote dell’assessora Elvira Amata — mia zia mi ha annunciato che sarei stato contattato da lei, aggiungendo che era una sua amica”.

“Io mi interfacciavo direttamente con lei — ha aggiunto — non ho sostenuto un colloquio. Mi è stato solo spiegato cosa avrei dovuto fare nel caso in cui accettavo il contratto“. Lavorò alla A&C Broker per sei mesi, allo scadere gli fu proposto il rinnovo ma preferì tornare a Firenze, città dove viveva prima dell’esperienza palermitana.

L’imprenditrice gli avrebbe pagato pure l’alloggio. “Non sapevo di chi fosse il monolocale di corso Alberto Amedeo dove abitavo — ha spiegato il nipote di Amata — il canone di locazione era pagato dalla signora Cannariato. Marcella mi aveva detto sin da subito che avrebbe pagato le spese per alloggiare a Palermo”.

Anche l’assessora avrebbe inoltre vissuto in una casa di proprietà di Cannariato con un contratto di affitto a un prezzo inferiore a quello di mercato. “Come devo stare secondo te in questa meraviglia di casa, ma una statua d’oro ti farei”, diceva Amata a Cannariato. Un episodio ricostruito per descrivere il rapporto fra le due donne, ma non contestato dalla Procura.

Ci sarebbe infine la consulenza di 18.000 euro che Cannariato avrebbe affidato, fra aprile e settembre 2024, a Pippo Martino, ex segretario particolare di Amata, che per nascondere il rapporto con la famiglia Dragotto avrebbe fatto emettere una fattura alla figlia.

“Il nipote è tuo non il mio, giusto?”

Sottotraccia, però, covava il malcontento. Almeno così emergerebbe dalle intercettazioni. “Siccome io non è che posso pagare in eterno 700 euro al mese a gratis oltre lo stipendio a stu ragazzino“, diceva Cannariato. Che una volta incassato il pagamento di alcune fatture “gli dico scusami non è che posso… fino a un certo punto il nipote è tuo non il mio, giusto?”.

Sulla casa affittata ad Amata alcuni pagamenti andavano fatti “cash, in contanti” per i mesi da novembre 2023 a marzo 2024 perché “non potremmo stipulare un contratto con effetti retroattivi”.

Il ruolo del segretario Martino

A seguire l’iter del finanziamento da 30 mila euro di cui si occupò Giuseppe Martino. Fu lui, il 19 settembre 2023, a spiegare a Marcella Cannariato che Amata aveva dato disposizioni di inviare il fascicolo al ministero a Roma visto che i soldi arrivavano dal fondo nazionale del Turismo: “L’impegno è stato fatto quindi nessun problema”.

Lo stesso Martino per fare riferimento a Tommaso Dragotto e alla moglie Cannariato usava i vezzeggiativi “papi e mammina”. “Mi pagano per lavorare”, diceva l’ex segretario particolare di Amata parlando del suo incarico “occulto”.

In una conversazione del 16 febbraio 2024 Cannariato era esplicita: “Lei (Elvira Amata ndr) no non me lo può dire, è già tanto che un ragazzino di niente ti guadagna 1.500 euro al mese… a me suo nipote mi costa un botto 800 euro al mese di affitto di camera… a meno no non lo può dire perché la scanno..”.

Il contributo alla Fondazione Dragotto

I finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria hanno messo gli occhi anche su un altro finanziamento. L’anno scorso Tommaso Dragotto ha contattato Giuseppe Martino. Gli aveva inviato una proposta per finanziare “La giornata mondiale della salute mentale”. Gli servivano “15-20 mila euro” e Martino gli consigliò di fare fare “una Idp (Iniziativa direttamente proposta”. Qualche tempo dopo il burocrate rassicurava Dragotto: “Certo che lo diamo il contributo”.

Ci fu un errore nella presentazione dei documenti e il finanziamento all’inizio fu stoppato. Poi si sbloccò. Valeria Lo Turco, ex segretaria particolare dell’assessora Amata che nei mesi scorsi ha lasciato il posto a Martino fino ad allora capo di gabinetto vicario, diceva che la situazione alla fine era stata “rattoppata” nonostante fosse “da strappare e buttare via”.

Il contributo di 10 mila euro era stato concesso dall’assessore Amata “solo per l’immensa stima, affetto e amore che abbiamo nei confronti di Tommaso Dragotto“. Il decreto fu firmato a fine settembre, “La giornata mondiale della salute mentale” si svolse a ottobre. Oggi si indaga per corruzione.

La replica

In merito all’articolo qui riportato,  https://livesicilia.it/palermo-corruzione-elvira-amata-inchiesta-dragotto-cannariato/ .

Rammento che un contributo istituzionale non si ottiene certamente “per l’immensa stima, affetto e amore che abbiamo nei confronti di Tommaso Dragotto“, soprattutto per una manifestazione così ragguardevole e importante come la Giornata Mondiale della Salute Mentale. Il contributo è stato ottenuto attraverso debita e formale richiesta supportata da tutta la documentazione necessaria. 

Rammento inoltre, che la Giornata Mondiale della Salute Mentale è stata organizzata dalla Fondazione Tommaso Dragotto per la prima volta a Palermo investendo più di di 150.000 euro. (Tommaso Dragotto)


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI