31 Dicembre 2023, 07:01
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PALERMO – Promossi su cimiteri e infrastrutture, bene i conti mentre la movida e la pulizia della città sono ancora delle incompiute. Al comune di Palermo è tempo di bilanci, tra un 2023 (primo anno interamente targato Roberto Lagalla) che finisce e un 2024 che inizia e già presenta le prime sfide.
Uno degli obiettivi centrati da Palazzo delle Aquile è la risoluzione dell’emergenza cimiteri: ai Rotoli non ci sono più centinaia di salme in attesa, le bare vengono sepolte con regolarità e le strutture temporanee sono state smontate. Merito di alcuni fondi straordinari arrivati da Roma e del commissariamento deciso e prorogato dal governo nazionale per tutto il 2024, oltre che della scelta dell’amministrazione comunale e dell’assessore Totò Orlando di riorganizzare il settore.
Un anno positivo anche sul fronte delle infrastrutture. Poco prima di Natale ha riaperto completamente alla circolazione la carreggiata in direzione Catania del ponte Corleone: i lavori, eseguiti giorno e notte e perfino durante i festivi, hanno permesso di eliminare restringimenti e limiti di velocità. Uno sprint di fine anno che ha consentito di dire addio alle transenne anche al Papireto e di consegnare i lavori per lo svincolo autostradale di Brancaccio, atteso da 40 anni.
Altra nota felice è quella dei conti: il comune di Palermo, con il consolidato 2022, ha approvato tutti i documenti finanziari arretrati sbloccando assunzioni, aumenti di ore e stabilizzazioni. Un riallineamento dei bilanci però non significa che sia tutto rose e fiori: la spesa resta ingabbiata da un accordo con lo Stato che da un lato ha evitato il default ma dall’altro ha imposto limiti e paletti, con Roma chiamata a sorvegliare sulle scelte più importanti.
Il tema “caldo” del 2024 sarà quello della movida: la vicenda dello stupro al Foro Italico aveva già acceso i riflettori sul divertimento notturno in città ma gli ultimi fatti di cronaca, ossia la sparatoria in via La Lumia e l’omicidio Celesia, l’hanno trasformata in un’emergenza. Il nuovo regolamento in consiglio comunale è finito nella palude dei veti incrociati, anche se il sindaco ha chiesto di stringere i tempi a gennaio.
Una delle sfide più difficili del 2024, per Lagalla, sarà la gestione delle aziende partecipate. Le feste natalizie hanno messo in crisi la raccolta dei rifiuti, con interi quartieri che si sono ritrovati sommersi dall’immondizia, e la raccolta differenziata rimane inchiodata al 16% (dati di Legambiente); il 2023 è stato inoltre segnato dalle proteste dei sindacati di Sispi, Amat e Amg. Il piano di riequilibrio prevede limiti severi alle spese, anche se il Comune deve procedere al rinnovo di alcuni contratti di servizio; nodi che stanno venendo al pettine, col sindaco che ha mandato un messaggio ben preciso: i servizi devono migliorare ma risultare in linea col mercato, cosa più facile a dirsi che a farsi.
Il 2024 sarà un anno caldo soprattutto sul fronte politico: il “salto” di Giuseppe Milazzo è stato solo l’ultimo campanello d’allarme per una coalizione in perenne crisi di nervi. Il rimpasto ha messo a nudo lo scontro tra Forza Italia e Fratelli d’Italia, col sindaco ormai deciso a fare asse con Davide Faraone nella costruzione di una lista che possa competere alle eventuali Provinciali. Politicamente, il 2023 è stato l’anno del cambio in giunta: fuori Andrea Mineo, ex forzista oggi meloniano, e dentro Pietro Alongi col resto dei cambi rimandato alla prossima estate.
Le Europee saranno comunque una cartina tornasole dei rapporti di forza della maggioranza, con alcuni consiglieri decisi a correre per un seggio a Bruxelles e i partiti che proveranno a fare risultato guardando anche a Palermo. L’ex rettore, forte dell’arrivo di Fabrizio Ferrandelli e Leonardo Canto, ha promesso di rimettere mano alla giunta una volta chiuse le urne, il che potrebbe provocare nuove tensioni nel centrodestra.
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31 Dicembre 2023, 07:01