Il tracollo dell’ex Motel Agip | “Così siamo stati abbandonati”

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20 Gennaio 2020, 06:04

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PALERMO – Al Cit Hotel Dea in viale Regione Siciliana, l’ex Motel Agip, l’aria è quasi spettrale: l’area dell’ingresso è deserta, ciò che si intravede del tetto appare pericolosamente usurato, ingressi e finestre della struttura sono protetti da inferriate. Guardando oltre le sbarre si scorgono vari avvisi appesi al portone: con uno di questi la gestione comunicava al personale un periodo di ferie forzate dal 24 al 31 ottobre 2019, “causa problemi tecnici”. In realtà nessuno, compresi i sedici lavoratori, ha più varcato quella soglia. L’albergo è tornato in mano alla proprietà ed è attualmente chiuso, mentre il 7 novembre scorso i dipendenti sono stati informati dell’avvio delle procedure di licenziamento collettivo senza alcun preavviso. Ora sono ridotti allo stremo ma promettono di non fermarsi finché non avranno risposte, affiancati dal sindacato Fisascat Cisl.

Tutto inizia nell’aprile 2015, quando la società del Veronese Aegypius si aggiudica la gestione dell’hotel per 32 mila euro al termine di un’asta fallimentare. I dipendenti affermano che allora l’epilogo era impronosticabile, e che solo oggi diversi tasselli trovano una collocazione: “sempre in aprile la società, amministrata da Raffaele Rega, cede un ramo d’azienda alla neo costituita Aegypius Dea Hotel – raccontano a LiveSicilia Alessandro Bellavista e Placido Spataro, anche a nome dei colleghi –. Così l’albergo passa ufficialmente a questa seconda società, che ha la stessa sede legale, lo stesso amministratore e lo stesso rappresentante legale della prima”.

A distanza di anni però un provvedimento giudiziario blocca i conti di entrambe le srl. “Per continuare a incassare i proventi dell’hotel – spiegano i dipendenti – viene costituita una terza società, la Cit Travellers, con a capo la moglie di Rega, Domenica Ambrosino”. Così all’inizio di agosto 2018 viene sottoscritto un cosiddetto contratto di management alberghiero fra la Aegypius Dea Hotel e la nuova società, e ai debitori vengono comunicate nuove coordinate bancarie. “Lì sono cominciati i nostri sospetti – continuano i lavoratori – alimentati anche da alcuni episodi: per esempio lo stipendio di marzo 2018 ci è stato pagato tramite bonifico solo in parte, mentre addirittura quelli di agosto, settembre e ottobre 2018 ce li ha corrisposti una quarta società che riconduciamo alla famiglia Rega, la Special One Food”. Il collegamento fra Ambrosino e la Special One Food si evince anche da alcune dichiarazioni al Corriere del Veneto della stessa Ambrosino, che in occasione di un altro caso di cronaca (che nulla ha a che vedere con la vicenda dell’ex Motel Agip) era intervenuta in qualità di proprietaria della società.

Quella che i dipendenti considerano una conferma dei sospetti arriva il 16 ottobre scorso, quando al Cit Hotel Dea viene sospesa l’erogazione dell’acqua per morosità: oggi l’avviso dell’Amap è ben visibile sulla porta sbarrata dell’albergo, “ma quando il fatto è successo noi eravamo ignari di tutto – dicono Bellavista e Spataro – e nella struttura c’erano almeno duecento ospiti paganti. Il 23 ottobre 2019 l’albergo si è svuotato definitivamente, per non riempirsi più. Ma noi siamo affezionati alla struttura – affermano – e nonostante la collocazione in ferie avevamo deciso spontaneamente di presidiarla anche per proteggerla da potenziali atti vandalici: niente da fare, i gestori ci hanno intimato di non sostare nella zona”.

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“Ci hanno lasciati senza lo stipendio di ottobre, senza quattordicesima e soprattutto senza lavoro – lamentano i dipendenti – ma non solo: ci risulta anche che dal 2018 Aegypius e Aegypius Dea Hotel non hanno versato le quote del Tfr ai fondi complementari dei dipendenti aderenti, che però sono state regolarmente trattenute in busta paga. Vogliamo ribadirlo: abbiamo ogni ragione di credere che la chiusura dell’hotel non sia avvenuta per mancanza di profitti – precisano – anzi possiamo affermare che proprio quello andava a gonfie vele. È già umiliante perdere il lavoro, lo è ancora di più perderlo all’improvviso mentre sai che in teoria tutto va bene”.

“La situazione è paradossale – commenta Mimma Calabrò, segretario regionale Fisascat Cisl –. Parliamo di un albergo che non ha risentito della crisi, che aveva prenotazioni continue e che si trova in una posizione strategica, nel crocevia fra due autostrade e a due passi dal centro. Un vero e proprio pezzo di storia, che rischia di scomparire trascinando sul lastrico sedici valide professionalità e le loro famiglie”. Il sindacato fa presente che martedì 21 gennaio è in programma un incontro con la Aegypius Dea Hotel al Centro per l’impiego di Palermo, per discutere la procedura di licenziamento collettivo; quanto alle sorti dell’hotel, la sigla attende di conoscere la posizione del fondo proprietario. “È fondamentale che ci sia una ripresa – conclude Calabrò –. La città ha bisogno di imprenditori, non di ‘prenditori’”.

LiveSicilia ha provato a stabilire un contatto con la Aegypius Dea Hotel srl, telefonicamente e via posta elettronica, ma l’unico numero di telefono che riconduce alla società non risulta più attivo e dall’indirizzo email non sono pervenute risposte. Il nostro giornale rimane a disposizione dei diretti interessati.

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20 Gennaio 2020, 06:04

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