Palermo, la rivoluzione di Tedino| Difesa a quattro e attacco spettacolo

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24 Giugno 2017, 08:30

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PALERMO – Per la sua prima esperienza da allenatore in serie B, la grande occasione d’una intera carriera vissuta tra formazioni giovanili e serie minori, non ha in mente nulla di eccezionale se non mettere in pratica il lavoro svolto fino a qualche giorno fa in quel di Pordenone che, per poco, non gli è valso la promozione proprio in B con la squadra friulana. Bruno Tedino, 53 anni il prossimo 13 agosto, l’obiettivo adesso che gli è stato affidato il Palermo targato Baccaglini-Zamparini è quello di guadagnarsi la fiducia innanzitutto della piazza, secondo cui risulta un emerito sconosciuto per i suoi trascorsi, ripagando quella che la società gli ha concesso in questo salto di categoria inaspettato. Il trevigiano non ha di certo paura della sfida e già dalle sue prime ore in rosanero ha messo in chiaro che Palermo vorrà mettere in mostra durante il prossimo campionato cadetto.

Definito da tutti i calciatori che ha allenato fino ad ora un tecnico che preferisce dare spazio al campo piuttosto che a lunghe sedute di tattica a tavolino, l’ex Pordenone ha dimostrato che i suoi metodi di lavoro hanno dato i giusti frutti nelle due ultime stagioni in Lega Pro, chiuse entrambe nelle fasi finali dei play-off con l’ultimo caso nello specifico che ha visto il Parma soffrire e poi superare gli uomini di Tedino solo ai calci di rigore. Un allenatore ostinato e difficile da incontrare che predilige quasi sempre la fase offensiva a discapito spesso e volentieri della difesa che comunque, impostata spesso con quattro elementi, riesce a dare comunque ottimi risultati.

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A Palermo Tedino arriva dunque con un modulo preferito, il 4-3-3 utilizzato in tantissime occasioni nell’ultima stagione con la variante dei due trequartisti alle spalle dell’unica punta o i tre attaccanti tutti in linea, ed una seconda opzione, così come visto proprio nella semifinale di Lega Pro contro il Parma, con un 3-4-2-1 in cui la difesa veniva sacrificata a discapito di una maggior peso in attacco. Premesso che l’estremo difensore della prossima stagione sarà Posavec, con Fulignati destinato a salutare in prestito, la retroguardia impostata da Tedino vedrebbe dunque la coppia di centrali composta dal suo giovane pupillo Ingegneri, voluto fortemente da Pordenone, e da uno fra Goldaniga ed Andelkovic con il milanese favorito se non dovesse trovare accordi per un suo trasferimento.

Sulle fasce si ripartirà dalla voglia del capitano Andrea Rispoli di riportare i colori rosa in serie A e da Aleesami che, approfittando dell’ormai imminente cessione di Pezzella in serie A, avrà ben pochi rivali a sfidarlo per la fascia sinistra. A centrocampo, vista la cessione di Bruno Henrique e quelle probabili di Jajalo e Chochev, il tecnico accanto all’inamovibile Gazzi ha chiesto altri due ‘fedelissimi’ da Pordenone come Suciu e Burrai anche se alla fine dovrebbe arrivare uno solo dei due. In avanti infine, con Diamanti pronto a fare le valigie, sarà battaglia serrata per capire chi si disputerà i due posti da titolare al fianco della punta che, a meno di ribaltoni del mercato estivo, sarà ancora Iljia Nestorovski. Qui i vari Balogh, Bentivegna, Trajkovski, Embalo e Lo Faso, sempre se rimarranno tutti in rosanero dovranno lottare per garantirsi un posto nell’undici iniziale.

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24 Giugno 2017, 08:30

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