Palermo, lo zoccolo duro funziona | Iachini punta sulla difesa a tre

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27 Luglio 2015, 08:30

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PALERMO – Due amichevoli per terminare la seconda fase del ritiro in quel di Temù, e la sensazione di avere le gambe pesanti, che è divenuta praticamente una certezza proprio durante i 180 minuti disputati contro Hapoel Haifa e Kalloni. Il Palermo di Beppe Iachini lascia la provincia di Brescia e si trasferisce in quel di Storo, non prima di aver osservato un giorno di meritato riposo, per affinare le condizioni atletiche e qualche dettaglio sul piano tattico dopo il grande lavoro suddiviso tra Bad Kleinkirchheim e Ponte di Legno. E l’idea del tecnico marchigiano è stato quello di suddividere il gruppo in due, in base all'”anzianità” all’interno della rosa: tutti i nuovi acquisti sono stati schierati nella sfida contro gli israeliani di mister Banin, mentre i pilastri della scorsa stagione hanno sfidato i greci guidati da Theodoridis.

La formazione scesa in campo contro l’Hapoel Haifa ha retto per circa un’ora, con un attacco composto da Cassini e Quaison che è apparso decisamente leggero, e quindi poco ficcante al momento di realizzare: il fatto che la prima rete sia arrivata da un siluro di Brugman è probabilmente la prova della poca incisività dello svedese e del baby brasiliano. Lo smalto dell’undici di partenza è via via sceso, fino a che gli israeliani non hanno preso campo, pervenendo al pareggio ma subendo la rete della sconfitta su un’invenzione di Jajalo allo scadere. Lo zoccolo duro è poi sceso in campo 24 ore dopo contro il Kalloni, con le uniche differenze legate alla presenza di Struna al posto di un Gonzalez atteso al rientro e di Belotti al posto del neo-juventino Dybala. Come ci si poteva attendere, in campo è evidente la maggiore amalgama di un gruppo che ha giocato tanto insieme e ha fatto benissimo nell’ultima stagione, anche se c’è voluto un eurogol del Gallo e un lampo del subentrato Quaison per aver ragione degli ellenici.

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L’unico elemento di continuità tra queste due amichevoli riguarda il modulo, visto che in entrambe le circostanze Iachini ha puntato sul 3-5-2. Le tante voci su un passaggio graduale alla difesa a quattro, con l’unica variante relativa alla quantità di trequartisti e punte in campo contemporaneamente, sembrano essere state messe momentaneamente da parte. A dire il vero, il tecnico del Palermo ha trasformato la formazione scesa in campo contro l’Hapoel, soprattutto quando ha mandato in campo La Gumina al fianco di Belotti, e con Vazquez alle spalle, nei minuti finali, passando così al 4-3-1-2. La rosa a disposizione di Iachini, in ogni caso, ha dimostrato in queste tre settimane di ritiro di essere pronta ad ogni cambiamento sul piano tattico, sia tra una partita e l’altra che in corso d’opera.

Ora c’è attesa per vedere cosa accadrà sul campo di Storo, con l’esordio ufficiale in coppa Italia che si avvicina, essendo fissato per il giorno di Ferragosto. Sarà un Palermo con un Gonzalez in più, un El Kaoutari in arrivo e un attaccante che, per forza di cose, dovrà essere acquistato. Tre elementi che faranno il gioco di Iachini e forniranno maggiori risposte al tecnico in vista del debutto stagionale.

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27 Luglio 2015, 08:30

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