20 Luglio 2022, 06:10
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PALERMO – Titolare di una falegnameria in via Portello, 74 anni, incensurato e vice presidente del “Consorzio autonomo siciliano degli artigiani”.
Ecco l’identikit di Paolo Gulotta, insospettabile esattore del pizzo nel rione Altarello. Da ieri mattina si trova agli arresti domiciliari.
Il 24 dicembre 2020, e cioè pochi giorni dopo la scarcerazione del boss e nuovo presunto capomafia Pietro Tumminia, Gulotta è stato intercettato mentre consegnava del denaro a Paolo Castelluccio, che di Tumminia sarebbe stato il braccio destro.
Parlava di persone e associava i cognomi a delle cifre: “… questi sono altri 1500… questi sono tuoi 1.300… Ssono quelli… ‘tutto un euro’… quelli di Rosario… il ferraro”. Secondo la Procura di Palermo, stava parlando della raccolta dei soldi del pizzo.
E dimostrava di non essere nuovo all’incarico: “Sempre 1.000 euro ha dato… hai capito sempre gli stessi”. I poliziotti della squadra mobile hanno intercettato le sue telefonate con i commercianti: “Paolo Gulotta sono… sei là posso avvicinare, come sei combinato?”. Era l’appuntaamento con il racket.
Sono una decina le vicende estorsive ricostruite dalla Procura. Nessuno ha denunciato. I commercianti adesso saranno convocati dai poliziotti. Rischiano l’incriminazione per favoreggiamento aggravato. Non sono gli unici. Il silenzio è tornata ad essere la regola. Le poche denunce di sempre sono divenute merce rara di recente.
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20 Luglio 2022, 06:10