14 Settembre 2022, 05:14
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PALERMO – Di Giuseppe Auteri si sono perse le tracce da un anno. Il boss di Porta Nuova si è allontanato da casa fra il 14 e il 16 settembre dell’anno scorso. È diventato latitante dal 6 luglio, e cioè dalla notte in cui i carabinieri sono andati a bussare alla porta della sua abitazione e in altre 17 durante il blitz denominato “Vento”.
Già da mesi, però, nessuno sapeva più nulla di lui. Nemmeno i parenti e gli amici che, almeno apparentemente, nulla sembrano sapere. Sparito nel nulla.
Il suo ruolo, come hanno ricostruito i magistrati della Direzione distrettuale antimafia e dai carabinieri del Comando provinciale, era cresciuto parecchio in concomitanza con la scarcerazione di Tommaso Lo Presti, soprannominato il lungo. Auteri avrebbe custodito la cassa del mandamento assieme a un altro personaggio di spicco a Porta Nuova. Il primo è latitante, il secondo lo hanno assassinato il 30 giugno alla Zisa.
“Se fosse scappato con la cassa del mandamento qualcuno lo avrebbe cercato per riavere i soldi”, sussurra un investigatore. Perché si è dato alla fuga? Temeva, com’è avvenuto, che gli investigatori stessero ricostruendo il suo nuovo ruolo mafioso, oppure c’è dell’altro? La caccia continua.
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14 Settembre 2022, 05:14