PALERMO – Il mancato saluto di Roberto Lagalla a Renato Schifani lascia degli strascichi istituzionali. Il primo cittadino, nel suo intervento al congresso dell’Anm, ieri al Teatro Massimo a Palermo, ha rivolto i suoi saluti al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e al presidente del Senato, Ignazio La Russa, e ad altre autorità nazionali sedute in prima fila.
Ma non al presidente Schifani, anch’egli seduto in prima fila. “Non c’è nessun problema, nella maniera più assoluta e totale – aveva detto il sindaco Lagalla, contattato dall’Italpress -. Ho salutato tutte le autorità, non ho ricompreso nessuna autorità regionale, perché essendo lungo l’elenco delle autorità nazionali, ho ricompreso le autorità regionali tra quelle civili”.
“Non ho salutato né il presidente della Regione né il presidente dell’Assemblea regionale e neppure il prefetto. È un fatto fisiologico, formale, nessun problema. Una questione di tempi: dovendo contenere l’intervento a tre minuti, ho ricompreso tutte le autorità civili, militari e religiose e ho citato solo quelle istituzionali”, aveva aggiunto Lagalla.
Non la pensa esattamente alla stessa maniera Schiifani. Interpellato dall’agenzia di stampa il governatore ieri aveva detto di non voler replicare. Stamani il commento ai cronisti: “Per salutare una persona ci vogliono due secondi, la verità è che ognuno ha il proprio stile istituzionale”.