10 Febbraio 2022, 10:44
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PALERMO – Basta pressioni, che a volte sfociano in minacce. Basta pretestuose richieste di esami e accertamenti clinici per “sottrarsi alla somministrazione del vaccino anti Covid”. Il presidente dell’Ordine dei medici di Palermo, Salvatore Amato, si rivolge alla Procura della Repubblica. Chiede tutela dalle azioni dei no vax, per quali nel frattempo sono partite le multe.
Lo fa con un esposto-querela presentato dagli avvocati Mauro Torti, Valentina Castellucci e Corrado Nicolaci in cui viene ipotizzato che i medici di base sono vittime del reato di violenza privata. I pazienti intimerebbero ai medici di andare contro la libertà morale, di azione e di scelta del professionista.
Nell’esposto si fa riferimento alla “dilagante esistenza nel tessuto sociale di un’allarmante ostilità nei
riguardi della professione medica”. Si ipotizza che dietro possa esserci una “regia volta ad
ostacolare la campagna vaccinale ed a fomentare l’odio e la sfiducia verso la classe medica”. Qualcuno potrebbe muoversi nell’ombra per paralizzare l’attività medica, mettendo a rischio la salute di tutti.
Pretestuose sarebbe le richieste, di chi non vuole vaccinarsi, di “innumerevoli controlli strumentali ed asseritamene propedeutici alla somministrazione sicura del vaccino, costringendo di fatto il medico a garantire il proprio paziente dall’insorgere di reazione avverse o effetti dannosi”.
Non hanno alcuna rilevante patologia, ma chiedono che venga accertata la asserita incompatibilità fra la loro condizioni di salute e il vaccino.
Le richieste si moltiplicano e si concludono con frasi del tipo: “Qualora Lei rifiutasse di prescrivere gli accertamenti sopra elencati sarà ritenuto responsabile di eventuali manifestazioni avverse post vaccino, rispondendo personalmente dei danni che dovessi eventualmente riportare per sua negligenza, superficialità e grave imprudenza, oltre a conseguenze di carattere penale non essendo applicabile nemmeno lo scudo penale a causa delle violazioni delle linee guida e dei protocolli (oltre che della legge) in materia di accertamenti e diagnosi pre-trattamentali…”
I pazienti si recano negli studi medici, spiegano che non si sottoporranno alla somministrazione di un “vaccino sperimentale” e chiedono accertamenti “quantomai necessari considerato che allo stato attuale il sottoscritto non conosce la sua situazione clinica rispetto a queste casistiche, tutte elencate nei ‘consensi informati’ da sottoscrivere presso qualsiasi HUB vaccinale per procedere alla vaccinazione. Che venga prescritta qualsiasi altra analisi atta a determinare possibili rischi per la mia salute in modo da poterli sottoporre alla vostra attenzione per una esaustiva analisi prima dell’atto medico vero e proprio
Il presidente Amato non ha dubbi: “i passaggi testuali consentono di rilevare il pregiudizio che ad oggi il
personale medico è costretto a subire a cause delle pretestuose e verosimilmente minacciose
intimazioni dei richiedenti”.
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10 Febbraio 2022, 10:44