PALERMO – Per Saverio Romano, deputato nazionale, l’inchiesta passerà dallo snodo dell’autorizzazione a procedere da parte del Parlamento. Una procedura che lo aveva visto coinvolto nel 2011. Allora fu dato il via libera all’utilizzo delle intercettazioni in un’inchiesta che vedeva l’ex ministro dell’Agricoltura indagato per mafia e politica.
Assolto dalle accuse di mafia
Un anno dopo arrivò l’assoluzione dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo la procura palermitana, che aveva chiesto 8 anni per l’allora deputato nazionale del Pid e oggi coordinatore nazionale di Noi Moderati, Romano sarebbe stato vicino alla famiglia mafiosa di Villabate.
Contro Romano c’erano le dichiarazioni del pentito Francesco Campanella, che ai magistrati aveva raccontato di un pranzo avvenuto nel 2001, a Roma, durante il quale il politico gli avrebbe chiesto l’appoggio elettorale. Disse che era “della stessa famiglia”.
“Famiglia politica, di certo non mafiosa”, replicò la difesa facendo riferimento alla tradizione democristiana di Romano. E arrivò l’assoluzione. La stessa Procura di Palermo aveva chiesto l’archiviazione pur sottolineando quella che definì la “contiguità” di Romano con alcuni mafiosi della provincia di Palermo. Il giudice per l’udienza preliminare però respinse la richiesta dei pm e ordinò l’imputazione coatta per concorso esterno in associazione mafiosa. L’assoluzione divenne definitiva perché né la Procura né la Procura generale impugnarono la sentenza di primo grado.
Romano e Cuffaro, percorso comune
Romano si scrollò di dosso un’accusa pesantissima. Ai tempi dell’accusa era ministro dell’Agricoltura nel IV governo Berlusconi. Con Cuffaro ha condiviso una grossa fetta della sua vita politica. Entrambi sono cresciuti accanto ad una delle voci siciliane più autorevoli del partito a livello nazionale, Calogero Mannino. Si erano dati il cambio alla guida dei giovani democristiani. Poi di strada ne hanno fatto parecchia. Uno diventando presidente della Regione, l’altro ministro.
Cuffaro portava i voti al partito in Sicilia, diventandone il leader indiscusso, Romano lavorava alle alleanze politiche a Roma. In tempi recenti la scelta di proseguire separati. Quando Cuffaro decide di di investire nel rilancio della Democrazia Cristiana Romano non lo segue, anche se restano nello stesso schieramento di centrodestra a appoggiando anche uno stesso candidato alle elezioni europee. Di recente il loro rapporto si è raffreddato. Il legame politico di un tempo non c’è più.
Nel 2021 il nome di Romano fu coinvolto in un’inchiesta per truffa che riguardava la fornitura di mascherine durante l’emergenza Covid. Il reato ipotizzato dalla Procura di Roma era il traffico di influenze illecite. Un grosso fornitore avrebbe ottenuto dei contatti con i pubblici amministratori che si occupavano delle forniture dei dispositivi medici e di protezione individuale. Romano si difese spiegando di avere un contratto di consulenza con la European network. L’inchiesta è stata archiviata. La Procura ora chiederà l’autorizzazione a procedere al parlamento.

