Palermo, su Commissioni si riapre la partita in consiglio comunale

Palermo, sulle Commissioni si riapre la partita in consiglio comunale

Approvato il piano d’utilizzo della Favorita

PALERMO – La partita sembrava chiusa e invece potrebbe tornare tutto in discussione, proprio alla vigilia della maratona sul Bilancio. Stiamo parlando delle presidenze e vicepresidenze delle commissioni del consiglio comunale di Palermo, gli organismi di Sala Martorana che si occupano di lavorare sulle delibere prima che arrivino in Aula.

Si riaccende lo scontro

Poltrone contese dai partiti e che hanno riacceso gli appetiti delle forze politiche. La settimana scorsa la questione sembrava ormai definita: lo statuto comunale, a differenza del regolamento, non è mai stato aggiornato e così tra i due prevale il primo che non prevede la scadenza dei presidenti a metà mandato.

Un’interpretazione sostenuta dal capogruppo di Fratelli d’Italia Giuseppe Milazzo e che aveva all’apparenza convinto tutti, mettendo a tacere le tensioni interne a Forza Italia e tra gli azzurri, che di presidenze ne contano tre, e il gruppo del sindaco Roberto Lagalla che dopo l’addio di Salvo Alotta è a zero.

Chi è a rischio e chi no

In questi giorni è atteso un pronunciamento ufficiale da parte del Segretario generale e, secondo le voci che si rincorrono a Palazzo Comitini, si potrebbe andare verso la rielezione di presidenti e vice, come fatto nella scorsa consiliatura.

Uno scenario che però è meno lineare di quanto si pensi: due presidenti, ossia Giuseppe Milazzo alla Prima e Sabrina Figuccia alla Terza, non sono stati eletti due anni e mezzo fa e quindi rimarrebbero al loro posto. Stessa cosa dicasi per Ugo Forello, vice alla Prima, e Teresa Leto, vice alla Sesta.

Un rinnovo a “rate”

In pratica si andrebbe verso un rinnovo a “rate”, con Ninni Abbate che in Quarta ha già chiesto di votare per il nuovo vice. Il problema si porrà fra qualche giorno, quando si dovranno convocare le commissioni per marzo e stabilire gli ordini del giorno.

Per non parlare del fatto che servirebbe un accordo di massima anche sulla composizione delle commissioni che, in questi mesi, è rimasta inalterata nonostante i cambi di casacca, col risultato che alcuni partiti scalpitano per sedere nelle commissioni come l’Urbanistica e il Bilancio.

Un vero e proprio rompicapo che rischia di guastare il clima d’Aula alla vigilia della maratona sul previsionale 2025 che, a meno di proroghe, andrebbe approvato entro febbraio.

Favorita, sì al piano

Intanto Sala Martorana ha approvato il Piano d’uso del Parco della Favorita, una presa d’atto utile a salvare un finanziamento da 10 milioni di euro.

“Grazie agli emendamenti correttivi, sono state recuperate e integrate nell’ambito del Piano d’uso le aree che un tempo ospitavano il campo nomadi e quelle delle 12 cisterne monumentali progettate da Pier Luigi Nervi”, dicono Ugo Forello e Giulia Argiroffi di Oso.

“Durante il dibattito abbiamo sottolineato l’importanza della realizzazione del Museo Siciliano della Memoria della Seconda Guerra Mondiale all’interno delle cisterne – continuano -. Questo progetto rappresenta un’opportunità irrinunciabile per il rilancio della nostra identità e cultura, contribuendo a rinvigorire la vita cittadina e a migliorare l’offerta di fruizione del Parco della Favorita, valorizzandone l’aspetto naturalistico”.

“La Favorita potrebbe finalmente trasformarsi nell’Hyde Park di Palermo – dice Concetta Amella del M5s -. Tuttavia l’amministrazione Lagalla non può limitarsi solo agli annunci. Cogliamo quindi l’occasione per ricordare ancora una volta all’assessore Alongi l’urgenza di procedere all’istituzione del Forum del Verde, così come previsto dal regolamento comunale, e alla costituzione della Consulta del Verde e dell’Ambiente”.


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