O tre punti per ricucire lo strappo | O tre ex: Di Carlo, Corini, Guidolin

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04 Novembre 2015, 08:30

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PALERMO – La fiducia del presidente, su cui spesso ha posto l’attenzione in conferenza stampa dopo una sconfitta, questa volta è venuta meno. Beppe Iachini vive il momento più difficile della sua esperienza sulla panchina rosanero, a questo punto appesa al filo sottile di una vittoria necessaria contro il Chievo. Non più soltanto una questione di supposizioni, di interpretazioni giornalistiche, né la semplice fiammata di un post partita vissuto in maniera verace: le parole di Zamparini sono arrivate a diverse ore di distanza dal match contro l’Empoli, palesando delusione, sfiducia e una certa preoccupazione per un andamento lento che ha spinto il Palermo nelle zone a rischio della classifica. Lontanissimi i tempi del rapporto paragonato dal patron a quello solitamente in vigore tra padre e figlio. In cinque giorni si è passato dai calci all’ultimatum, per un commissariamento in piena regola.

Sino a domenica si va avanti, senza ulteriori scossoni ma all’insegna di un clima pesantemente condizionato dalla spada di Damocle di un risultato da dover centrare a tutti i costi. Un pari contro la formazione di Maran difficilmente cambierebbe le carte in tavola, ottenere appena un punto in un doppio turno casalingo contro due dirette concorrenti per la salvezza verrebbe egualmente considerato un fallimento dal patron, spaventato dal calendario che, dopo la pausa per gli impegni delle nazionali, imporrà a Sorrentino e compagni la trasferta contro la Lazio e la Juventus al “Barbera”. I contrasti al termine del mercato, il chiarimento, le quattro sconfitte e il ritiro con l’illusorio successo a Bologna seguito dal pari con l’Inter. Poi la sconfitta di Napoli e uno strappo sancito da affermazioni sin troppo dure per passare inosservate. Un attacco diretto, senza volerci girare intorno.

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Prive di fondamento le voci circolate su un possibile esonero già decretato a tavolino. Nell’ottantottesima da allenatore del Palermo, Iachini si giocherà le ultime chances potendo disporre della piena titolarità del ruolo. Ma il club di viale del Fante, nel frattempo, sonda il terreno per una possibile successione. Zamparini non si è espresso in tal senso, forse confidando in cuor suo di allontanare in extremis lo spauracchio di un avvicendamento. Le soluzioni, in caso di esonero del tecnico marchigiano, in questo momento portano a tre nomi dal passato già tinto di rosanero: Domenico Di Carlo, Eugenio Corini e Francesco Guidolin. I primi due capitani con l’aquila sul petto in epoche diverse, il terzo accomodatosi su quella panchina in 126 circostanze tra il 2004 e il 2008. Percentuali variabili, la situazione al momento è piuttosto fluida. Ma il toto sostituto è già partito. Inevitabilmente.

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04 Novembre 2015, 08:30

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