Zamparini riparte da Cascio | La cessione torna ad essere di moda

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09 Luglio 2017, 08:30

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PALERMO – Frank Cascio e Maurizio Zamparini capitolo secondo. Non è il titolo ovviamente il titolo di una pellicola in proiezione nei cinema, nè tantomeno un incontro in cui i due protagonisti riprendono una battaglia interrotta qualche tempo prima, bensì il tentativo di ricostruire un dialogo terminato ben dieci mesi fa non nel migliore dei modi e che nel frattempo ha vissuto un’evoluzione inaspettata dopo le ben note vicende legate al closing saltato fra l’attuale proprietario del club di viale del Fante e Paul Baccaglini. Cascio si è dunque ripresentato sulla scena come un fulmine nel cielo sereno dell’estate rosanero , confermando le parole del 76enne friulano all’indomani dei controlli della Guardia di Finanza per i presunti reati di riciclaggio, falso in bilancio ed appropriazione indebita, puntando ancora una volta i riflettori sulla cessione della società divenuta ormai più che un rebus.

Il comunicato ufficiale fatto circolare dall’imprenditore statunitense, con origini siciliane di Castelbuono, ha dunque certificato l’esistenza del dialogo, evidentemente mai sopito con Zamparini: “La trattativa verrà seguita in maniera costante e presente da imprenditori e referenti siciliani – si legge nella nota – mentre Cascio nel più breve tempo possibile cercherà di rientrare in Italia, visti anche i suoi imminenti impegni negli Stati Uniti”. Dovremo aspettarci dunque una visita lampo dell’ex manager di Michael Jackson in città, o magari nel ritiro rosanero in Austria, per capire meglio la reale volontà di Cascio che, sempre attraverso la nota, ha posto dei paletti già visti con Baccaglini “Trattativa che resterà riservata, perché, gli sviluppi e le evoluzioni non verranno comunicati alla stampa, salvo altri comunicati, in quanto si ritiene che la negoziazione debba essere effettuata nel massimo riserbo. Le uniche informazioni che trapeleranno saranno esclusivamente relative all’eventuale raggiungimento dell’accordo”.

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Estrema riservatezza dalla quale però Zamparini ha provato a far trapelare qualche dettaglio ricostruendo qualche passaggio della vicensa: “Cascio mi ha detto che a dicembre aveva incaricato Baccaglini per contattare me per lui ma Baccaglini ha fatto per sé. Cascio ha dietro le spalle investitori americani importanti. Io sogno di lasciare il Palermo a siciliani con una solida struttura economica. Sono l’ultimo ostacolo, non è vero che ho rifiutato Baccaglini per l’offerta, l’ho fatto perché non mi dava garanzie per il futuro. Io preferisco Cascio. Baccaglini per rientrare mi deve garantire per il futuro”. Parole quelle dell’ex presidente rosa volte a riprendere il discorso lì dove si era interrotto, più o meno all’inizio della passata stagione con la lettera di intenti dell’imprenditore italo-americano che non convinse nè le banche nè di riflesso il patron che ritenere i criteri proposti inadeguati a gettare le basi per una trattativa.

Cosa è cambiato dunque a quasi un anno di distanza da quel nulla di fatto? Cascio, fermamente convinto a non mollare la trattativa per il Palermo, avrebbe proseguito nella sua ricerca di investitori di livello per presentare la migliora offerta possibile a Zamparini ed il diverso tempo trascorso sembra avergli dato diverse certezze. Da verificare adesso c’è soltanto la reale solidità del progetto o se al contrario si tratta solo dell’ennesima suggestione estiva in merito alla cessione del club. Di sicuro c’è che la tifoseria, ancora scottata dall’epilogo del closing con Baccaglini, difficilmente sarebbe disposta a seguire una nuova telenovela per il passaggio di proprietà. Proprio l’ex presidente dimissionario, nel giorno in cui Cascio e Zamparini hanno confermato il loro secondo tentativo, è tornato a farsi sentire per spiegare le sue ragioni ai tifosi “Sento di aver fatto il massimo di quello che potevo e saprò ricompensare la città per quello che mi ha dato”. Che il closing naufragato sia solo l’inizio di un tormentone?

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09 Luglio 2017, 08:30

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