Palermo, Zen: "Sono in astinenza", gli inferi dei dannati della droga

Zen 2: “Sono in astinenza”, gli inferi dei dannati della droga

I luoghi dello spaccio e le drammatiche intercettazioni

PALERMO – “Sono in astinenza, mi sono venduto la fede”, dice un tossicodipendente. Le sue parole segnano l’inizio della discesa agli inferi della città. La mancanza di eroina lo sta divorando. Il pusher lo attende “nel mezzo”. Così chiamano la stradina che divide a metà i padiglioni 9 e 11 e collega le vie Fausto Coppi e Costante Girardengo, rione Zen 2.

Nella “terra di mezzo” non c’è spazio per la fantasia. Il degrado e la miseria sono reali. Hanno i volti emaciati e i corpi smagriti dei tossici che arrivano in processione per la dose quotidiana. I poliziotti della V sezione della squadra mobile, coordinati dalla Procura della Repubblica, hanno monitorato più di trenta cessioni di droga in un arco temporale brevissimo.

Domanda e offerta si incrociano fra i viale dello Zen 2. L’inchiesta è partita il 29 settembre dell’anno scorso quando è stato assaltato un carico di sigarette destinato ad una rivendita di via Luigi Einaudi.

Sotto intercettazione finiscono alcuni telefoni. In particolare quello intestato a Roberta Albamonte, compagna di Giuseppe Moceo, ma utilizzata dal cognato Gaspare Crivello, detto “l’alieno”, (ha sposato Concetta Albamonte, sorella di Roberta), e quella intestata allo stesso Crivello che invece è nella disponibilità di Moceo. Sono stati arrestati ieri.

Gli appuntamenti vengono fissati “nel mezzo”, ma anche “ai montarozzi”, “a casa”, alla “barca” o al “camion verde”. L’eroina è la droga dei poveri e degli emarginati (si vendono anche cocaina e marijuana allo Zen 2). Una dose costa sette euro, ma i clienti fanno fatica a raccoglierli.

“Peppino la metà ora e la metà domani”, dice un cliente soprannominato “il biondo”. Un altro, “Gigetto”, implora il suo fornitore: “Ti sto giurando sull’anima di mio padre che oggi avrai tutti i soldi”.

I poliziotti hanno fermato alcuni tossicodipendenti subito dopo avere comprato la droga. E hanno confermato il nome dei pusher. Le indagini vanno avanti perché “nel mezzo” si fa presto a trovare i sostituti: “Hanno un’età che va dai 20 ai 40 anni… sono tantissimi gli spacciatori”.

E restano da individuare i grossisti. Uno, in particolare, si dava un gran da fare. Ha consegnato una partita di droga a Moceo che ha voluto “il provino”: “Lo faccio provare e se è buona io me la prendo se non è buona mi resta sopra la pancia”.

Qualcuno ha già preso il posto di Moceo e Crivello. La processione dei dannati verso gli inferi della città riprenderà presto.


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