PALERMO – Mancano nove giorni alla prima riunione del Parlamento in seduta comune per l’elezione del prossimo Capo dello Stato è i partiti politici si preparano alla parti. Oggi il Partito democratico ha riunito sul punto la direzione. Parlando ai presenti il segretario Letta che ha detto: “La scelta di candidare Berlusconi è sbagliata”.
L’organo del partito all’unanimità “affida” al segretario Enrico Letta e alle capigruppo il mandato “di seguire le trattative per l’elezione del presidente della Repubblica. Il Pd ritiene che sia necessario individuare una figura di alto profilo istituzionale e quindi non di parte”. Lo prevede il documento finale della riunione Dem.
“Occorre giungere rapidamente a una scelta condivisa dall’arco di forze parlamentari più ampio possibile, a partire da quelle dell’ attuale maggioranza”, dice il documento che invoca “stabilità nell’azione di governo e una conclusione ordinata e nei tempi ordinari della legislatura”.
Nel frattempo dal Partito democratico lo stesso Letta si dice critico sul percorso ipotizzato dal centrodestra. “La scelta di candidare Berlusconi – ha detto Letta, intervenendo alla direzione -è sbagliata. È il capo politico più divisivo che possa esserci. Ogni capo politico è divisivo ma, se pensiamo, ai venticinque anni che abbiamo alle spalle facciamo difficoltà a trovare un capo politico così divisivo. Per questo motivo la scelta del centrodestra ci ha stupido e deluso. Tale atteggiamento rende le cose più difficile. Siamo sicuri – ha concluso il segretario del Pd – che il nostro approccio e quello della nostra coalizione riuscirà a convincere tutti”.
“La buona politica – ha detto Letta in un altro passaggio del discorso – passa dalla responsabilità, proteggendo la figura di Mario Draghi. Non vorrei che alla fine ci giocassimo la carta fondamentale che ha ridato all’Italia credibilità: proteggere la sua figura è fondamentale”. “È sbagliato – ha detto ancora – chiudere le porte al dialogo come ha fatto ieri il centrodestra, vogliamo riaprire quelle porte e quel dialogo per il bene del paese, la scelta passa per un accordo generale delle forze politiche” prosegue Letta e propone “un patto di legislatura che consenta al nostro paese di completare la legislatura portando il paese al voto nel 2023 e all’elezione di un presidente o una presidente di garanzia per tutti”.