PALERMO – Esprime “cauto ottimismo” l’assessore regionale all’Economia Alessandro Baccei, al termine dell’incontro a Roma con i rappresentanti del Ministero dell’Economia. Incontro al quale ha partecipato anche il governatore Crocetta e che rappresenta solo l’ultima “puntata” del film che dovrebbe concludersi col riconoscimento alla Sicilia dei 500 milioni di euro attualmente “congelati” in bilancio.
“L’incontro di oggi – spiega Baccei – non è stato risolutivo, ma lo sapevamo bene. Ha consolidato, però, i ragionamenti fatti nei mesi scorsi. E in particolare si è concluso con un via libera, dal punto di vista puramente tecnico, da parte del Mef che ha operato tutte le verifiche possibili sul bilancio e anche in relazione al patto di stabilità. La settimana prossima – continua Baccei – ci rivedremo per discutere della modifica delle aliquote delle imposte che rientrerà nel progetto di revisione delle norme attuative dello Statuto”.
Insomma, servirà ancora un po’ di tempo. Perché l’accordo dovrà poi essere trasformato in un disegno di legge che dovrà superare l’esame delle Camere. “Penso – il pronostico di Baccei – che la norma possa vedere la luce tra la fine di maggio e la metà di giugno, a cavallo delle elezioni amministrative”. E la norma è attesissima, perché in caso di mancato arrivo di quel mezzo miliardo, il governo regionale si troverebbe costretto praticamente a dimezzare i finanziamenti per mezza Sicilia: dai Comuni alle ex Province, passando per gli stanziamenti destinati ai precari degli enti locali. E ancora, in bilico ancora i contributi per Forestali ed Ex Pip, oltre a quelli degli enti regionali compresi nell’allegato della legge di stabilità: dall’Eas al’Irsap, dall’Esa ai teatri, solo per fare qualche esempio.
“Insieme a quei 500 milioni – aggiunge Baccei – dovrà arrivare la liquidità dei primi 900, approvati in finanziaria nazionale. Questo, insieme a una modifica delle norme di applicazione dei limiti del patto di stabilità, dovrebbe consentrci di garantire fin da subito i contributi per il funzionamento di quegli enti”. Ma bisognerà aspettare ancora un po’. Il mezzo miliardo resta congelato. Per “scongelarsi”, se non ci saranno intoppi, servirà almeno un altro mese.