I ministeri dei Trasporti e della Difesa dovranno pagare 100mila euro e le spese processuali come risarcimento danni a Danilo Giuffrida, il giovane catanese al quale fu tolta la patente dopo la sua rivelazione, durante la visita di leva, di essere gay. Lo ha stabilito la Corte d’appello civile di Catania. L’ordinanza del giudice Antonio Maiorana ha infatti respinto la richiesta dell’avvocatura dello Stato di sospendere la sentenza di primo grado. A questa istanza si era opposto il difensore del ragazzo, Giuseppe Lipera, che aveva proposto appello incidentale e una somma di risarcimento danni superiore, pari a 500mila euro. La causa è stata rinviata all’udienza del 7 maggio. “Adesso aspettiamo che i Ministeri paghino finalmente il giovane – ha detto l’avvocato Lipera – ottemperando ad una sentenza che li ha condannati in solido”.
Era stata la motorizzazione civile di Catania ad avviare le pratiche della sospensione della patente dopo la dichiarazione di omosessualità del giovane. Secondo le motivazioni riportate, la condizione di Danilo non consentiva il “ possesso dei requisiti di idoneità psico-fisica legalmente richiesti per la condotta di automezzi”. Adesso la decisione della Corte d’Appello che conferma la sentenza di primo grado e stabilisce il risarcimento di 100mila euro.
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