PALERMO – La rielezione di Leoluca Orlando a sindaco di Palermo irrompe sulla scena del closing. Il primo cittadino, infatti, già nelle scorse settimane ha avuto modo di interfacciarsi telefonicamente sia con Maurizio Zamparini che con Paul Baccaglini. Entrambi i protagonisti hanno confermato all’inquilino di Palazzo delle Aquile l’intenzione di chiudere al più presto la trattativa per il passaggio di consegne ai vertici del club rosanero, dando vita a una nuova fase che avrà inizio con la stagione tra i cadetti oramai alle porte. Un nuovo contatto tra Orlando e Baccaglini è avvenuto a elezione certificata dal risultato dei seggi: tutt’altro che casuale il comunicato pubblicato ieri sul sito ufficiale del Palermo, attraverso cui “Il presidente Paul Baccaglini e la società rosanero” si sono congratulati “con il prof. Leoluca Orlando, eletto per la quinta volta sindaco della città di Palermo”. Contatto destinato a non interrompersi ma, al contrario, ad avere un prosieguo sotto traccia.
Al Professore sia Zamparini che Baccaglini hanno assicurato l’iscrizione della squadra al prossimo campionato di serie B. Nessun intoppo né sorprese: tutto avverrà secondo le regole ed entro i tempi prestabiliti. Chiuso questo capitolo e definito il closing (dettaglio evidentemente di non poco conto), si tornerà a parlare di stadio. Motivo per il quale, e salvo intoppi dell’ultima ora, secondo fonti vicine al sindaco rieletto tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima è previsto un blitz in città del trader italo-americano, con l’intento di fissare alcuni appuntamenti che potrebbero rivelarsi decisivi per dare un’ulteriore accelerata al progetto. Baccaglini e Orlando sono già d’accordo sull’ubicazione del nuovo impianto: sorgerà sulle ceneri del Velodromo e sarà polifunzionale. Nella trattativa col Comune potrebbe essere inserito anche il “Barbera”, destinato a diventare struttura dove ospitare anche, ma non solo, eventi extra-calcistici come spettacoli e concerti.
L’obiettivo del sindaco e della futura proprietà rosanero è quello di creare un asse costruttivo che potrebbe anche valicare i confini del rettangolo di gioco, con la possibilità di sviluppare progetti paralleli per creare business in città, con ricadute sul mercato del lavoro cittadino. Naturalmente tra il dire e il fare c’è di mezzo la necessità di trovare punti di incontro ma l’intenzione, a più riprese confermata dai diretti protagonisti, è quella di lavorare in un clima ben diverso rispetto a quello della precedente sindacatura e dell’ultima fase del quindicennio targato Zamparini con silenzi, mugugni e critiche reciproche sullo sfondo di un legame che, di fatto, non è mai nato. Adesso si attende il primo passo, con la presentazione del progetto per il nuovo stadio. Un segnale importante che potrebbe dire molto sulle potenzialità di quest'”epoca della pace” nei rapporti tra amministrazione comunale e Palermo calcio. Closing permettendo.