CATANIA – Scoppia il caso tesseramento Pd a Catania. Giuseppe Berretta, deputato nazionale del Pd invia una nota infuocata.
“Anziché attaccare chi chiede una maggiore apertura del Partito Democratico ai cittadini, il segretario del PD di Catania Enzo Napoli farebbe bene a chiarire i criteri e le modalità con cui è stato condotto il tesseramento nella nostra provincia”. Afferma il parlamentare nazionale del Partito Democratico.
“Se Sammartino è giovane del Pd, io lo sono molto meno e da tempo metto in luce i gravi problemi politici ed organizzativi del partito catanese, e non sono il solo”. “Alcuni esempi? La direzione provinciale del partito non si riunisce dal marzo del 2015, il tesseramento per l’anno 2015 si è protratto fino al 31 gennaio scorso ed oltre, in moltissimi Comuni le operazioni si sono svolte solo in extremis, mentre tanti Circoli sono privi degli organismi dirigenti – sottolinea il deputato nazionale – E, ancora a puro titolo esemplificativo, qualcuno dovrebbe spiegare perché ad Adrano ci sono voluti anni per superare il commissariamento del Circolo, nonostante vi fossero alcune centinaia di richieste di adesione”. “Ovunque, poi, le riunioni per il tesseramento si sono svolte senza una adeguata pubblicità, come invece previsto espressamente dal regolamento nazionale del tesseramento, e anche nella città di Catania alcuni Circoli di quartiere, come Ognina-Picanello, hanno lamentato episodi che hanno limitato la partecipazione dei cittadini. E’ questo il partito aperto e inclusivo di cui parla Enzo Napoli?”.
“Non vi è alcun dubbio: le logiche correntizie e notabilari prevalgono su tutto, purtroppo accade da anni e questo ha frenato bruscamente la voglia di partecipazione e le energie positive che ci sono ancora nel nostro partito – conclude Berretta – Non si può proseguire così e non possiamo più rimandare oltre la convocazione del congresso provinciale”.
Dalle file del Pd si registra l’intervento di Concetta Raia, deputata regionale all’Ars, che cerca di stoppare le polemiche e aprire il dialogo interno al partito. “Senza girarci attorno, sarebbe opportuno che si aprisse un vero confronto politico sull’identità del partito democratico a tutti i livelli. Il Pd a Catania è un partito trasparente, democratico non ha mai conosciuto o alimentato forme di ‘carboneria’ anzi tutt’altro – sottolinea la deputata regionale -Tutti sanno che il regolamento del Pd non prevede il ritiro di pacchetti di tessere ma l’adesione singola degli iscritti. Purtroppo, non va negato, che in alcuni circoli si stava per verificare l’adesione per blocchi di tessere , ma va altrettanto ricordato come i segretari dei circoli, regolarmente eletti nei congressi abbiano ‘stoppato’ prontamente. Mi dispiace che qualcuno non abbia ancora capito cosa vuol dire stare dentro un partito, nessuna paura del nuovo che avanza”.
“La sfida é sulle idee, sui progetti del Pd- aggiunge – il Pd è un grande partito di centrosinistra che deve tornare ad avere quei valori fondativi di cui tanto abbiamo discusso fino a qualche tempo fa”. “Certamente, mi viene difficile pensare che un qualunque militante di Forza Italia convinto sostenitore di Berlusconi , oggi possa sostenere tout court il partito democratico- conclude – Tanti consiglieri comunali che pensano di aderire al Pd provengono da quella esperienza, a volte mi chiedo se sono consapevoli del progetto culturale del partito oppure pensano che sia solo un fatto di “potentato o di moda del momento “.