18 Maggio 2024, 06:55
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PALERMO – Il minimo comun denominatore è il sostegno compatto a Elly Schlein. Per il Pd siciliano che si avvicina alle elezioni europee il voto sulla segretaria capolista è un dogma davanti al quale superare correnti e divisioni che da anni albergano nelle stanze della sede regionale di via Bentivegna.
L’obiettivo che l’entourage della segretaria si è dato per queste elezioni è il superamento della soglia del 20 per cento “ma fondamentale – viene evidenziato in casa Pd – sarà il sostegno a Elly”. Per Schlein, infatti, le elezioni europee saranno il primo vero banco di prova, con il proporzionale puro, dall’inizio della sua avventura alla guida dei democratici.
Cinque anni fa tra Sicilia e Sardegna il Pd portò a casa 375mila voti: il 18,5% con due eurodeputati. Schlein conta molto sul voto in Sicilia e anche nella sua ultima visita nell’Isola, tra i casermoni dello Zen 2 e la piazza di Castelvetrano, ha chiesto a tutti di superare la logica delle correnti. Il collante dovrebbe essere proprio il suo nome.
Ed è su questa scia che la deputazione romana, quella regionale e le federazioni provinciali si sono mossi per l’appuntamento elettorale dell’8 e 9 giugno. Dietro al nome di Schlein, che ha voluto un coordinatore per la sua campagna elettorale in Sicilia (Sergio Lima) sono nati gli accordi tra gli altri candidati che puntano a uno dei due seggi preventivati per il Pd.
Il tutto nella consapevolezza che nell’elettorato dem, comunque storicamente strutturato, soltanto un elettore su quattro arriva ad esprimere tre preferenze. Alle ultime Regionali, inoltre, il 50% dei voti arrivò soltanto con una croce sul simbolo e senza alcuna preferenza espressa. Da qui l’importanza per gli aspiranti eurodeputati di incassare il voto dei big, cercando poi di rivolgersi alla larga fetta di elettori che si riconoscono semplicemente nei valori veicolati dai democratici.
La delegazione dei deputati nazionali suddividerà il proprio impegno tra Antonio Nicita, senatore che nella segreteria Letta si occupò di Pnrr, e l’ex deputato regionale Giuseppe Lupo, oggi consigliere comunale a Palermo. Accanto a questi nomi ci sono quelli di Lidia Tilotta e del deputato uscente Pietro Bartolo, sui quali la segreteria punta per attirare il voto d’opinione.
Stessa filosofia per la messinese Maria Flavia Timbro, combattiva sostenitrice del ‘no’ al ponte sullo Stretto. La candidatura di Giuseppe Belvisi, insegnante di scuola superiore ed esperto in progettazione europea, viene invece raccontata come “un segnale” di riconoscenza a chi lavora pancia a terra per il partito. La lista degli otto candidati Pd per la Circoscrizione Isole è poi completata dalla sarda Angela Quaquero.
A Roma Nicita potrà contare su Giuseppe Provenzano, Giovanna Iacono e Stefania Marino, ma dovrebbe ottenere anche il sostegno del segretario regionale e deputato alla Camera Anthony Barbagallo. A sostegno di Lupo, invece, arriverà l’ex leader Cisl, sindacato dal quale l’ex parlamentare regionale proviene, Annamaria Furlan.
In Sicilia la candidatura di Lupo trova terreno fertile nel gruppo parlamentare all’Ars, dove il nome dell’ex capogruppo è stato sposato da diversi deputati. In questo schieramento c’è Mario Giambona, sul quale lo stesso Lupo puntò dopo che l’allora aspirante governatrice Caterina Chinnici pose il veto sulla sua candidatura. Ci sono anche l’attuale capogruppo, Michele Catanzaro, e il deputato ennese Fabio Venezia. Tra i big sponsor di Lupo anche i catanesi Giovanni Burtone ed Ersilia Saverino.
L’attuale presidente della commissione Antimafia, Antonello Cracolici, il cui rapporto con Lupo negli anni è stato caratterizzato da alti e bassi, ha deciso di portare acqua al mulino delle candidature palermitane. Ecco quindi che nella terzina proposta dall’esperto deputato regionale dem ci sarà, oltre al compagno di tante maratone all’Ars, anche Tilotta, che nel frattempo ha incassato l’appoggio della deputata Valentina Chinnici.
Tra le carte in mano a Lupo anche quella che riporta il simbolo di Area Left, coordinata in Sicilia da Antonio Rubino, che guarda con interesse alle Europee. Uno dei suoi rappresentanti, Fabio Teresi, è il primo dei non eletti in casa Pd al consiglio comunale di Palermo. Se Lupo staccasse il biglietto per Bruxelles potrebbe lasciare il suo posto a Sala delle Lapidi.
Terzina Schlein-Nicita-Tilotta per il presidente del Pd regionale, Antonio Ferrante, e per Mari Albanese, componente dell’Assemblea nazionale dem. A Palermo anche la consigliera comunale indipendente di sinistra Mariangela Di Gangi è tra i sostenitori di Tilotta.
Nicita dovrebbe potere contare sul messinese Calogero Leanza, mentre a Ragusa è certo l’appoggio di Nello Dipasquale. Dario Safina e Tiziano Spada sembrano orientati verso Nicita e Lupo, seppur con diverse intensità di impegno tra il primo e il secondo candidato: la terza preferenza andrà a Schlein o a Tilotta. La giornalista Rai prestata alla politica riceverà poi sostegno da una consistente fetta della Cgil e da Claudio Fava. L’ex presidente dell’Antimafia regionale, però, indicherà ai suoi anche il nome di Timbro.
Bartolo sta girando in lungo e in largo la Sicilia cercando di intercettare l’elettorato che si riconosce nei valori dell’accoglienza ai migranti della pace. In questo contesto il medico di Lampedusa potrebbe approfittare anche dell’incrocio con le Amministrative che si celebreranno in 37 comuni siciliani. Nello schieramento di Bartolo c’è anche il vice sindaco di Bagheria e coordinatore regionale di Area Progressista Sicilia Daniele Vella.
Un peso avranno, infine, anche le federazioni provinciali, dove è ancora testa a testa tra Nicita e Lupo per la raccolta del consenso. Il primo sembra prevalere a Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Catania, mentre indicazioni su Lupo sono arrivate nel Trapanese, dove anche Bartolo potrebbe raccogliere una quota di voto strutturato, e nel Palermitano. Equa distribuzione della posta in gioco a Messina e Agrigento.
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18 Maggio 2024, 06:55