Pd Sicilia: "Il sindaco censura manifesti su La Russa a Paternò" - Live Sicilia

Pd Sicilia: “Il sindaco censura manifesti su La Russa a Paternò”

La denuncia del segretario regionale Barbagallo, della segretaria provinciale di Catania Maria Grazia Leone e di Salvatore Leonardi, segretario del circolo di Paternò
LA NOTA DEL PARTITO
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PALERMO – “La libertà di espressione non esiste più. La censura è un dato di fatto palese. Succede a Paternò dove il sindaco con una propria ordinanza ha deciso di oscurare i manifesti del Pd che ha promosso per domani un flash mob per regalare libri di storia a Ignazio La Russa. La motivazione addotta dal sindaco censore è che l’iniziativa è altamente lesiva e denigratoria del presidente del Senato, seconda carica dello Stato. Siamo in un regime: chi non si allinea viene oscurato”. Lo denunciano il segretario regionale del PD Sicilia, Anthony Barbagallo, la segretaria provinciale di Catania Maria Grazia Leone e Salvatore Leonardi, segretario del circolo di Paternò (Catania).

Il Pd dice una nota del partito “ha organizzato per domenica alle 11:30 in piazza Umberto a Paternò il flash-mob dal titolo “La storia non si cambia, si studia! – porta un libro di storia da regalare ad Ignazio La Russa” dopo le recenti dichiarazioni revisionista dello stesso sui fatti di via Rasella. I manifesti sono stati regolarmente affissi dall’ufficio Affissioni del Comune”.

Oggi l’oscuramento dietro ordinanza disposta dal primo cittadino. “Non bastava la goffa ma grave operazione di revisionismo storico – proseguono Barbagallo, Leone e Leonardi – portata avanti dal governo di centrodestra, adesso dobbiamo assistere anche alla censura. L’iniziativa del sindaco di Paternò Nino Naso che decide di oscurare i manifesti della nostra iniziativa sul 25 aprile per lesa maestà nei confronti di Ignazio La Russa ci dà la misura di quanto il centrodestra, a tutte le latitudini, non abbia mai fatto i conti con gli anni più bui della storia di questo Paese. Il fatto poi che il dono di un libro di storia venga considerata un’offesa è cosa tutta da ridere”.

Su “questi fatti incresciosi che impediscono la libertà di pensiero” dice Barbagallo “presenterò immediata interrogazione alla Camera rivolta al ministro dell’Interno”.


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