“Che c’azzecca il Partito del Sud?”

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02 Luglio 2009, 13:13

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“Noi siamo il partito di Berlusconi, non abbiamo bisogno di un partito del Sud. Non crediamo che i problemi del Mezzogiorno possano essere risolti con una nuova formazione politica. Se qualcuno ritiene che il Pdl sia insufficiente è un problema suo. Un partito del Sud toglierebbe voti al presidente del Consiglio e andrebbe contro i suoi interessi”. Innocenzo Leontini, capogruppo pidiellino al Parlamento siciliano, non lesina una stoccata a Gianfranco Micciché, nonostante annunci di avere stemperato le tensioni interne, ritrovato l’unità del partito e di volere sostenere con convinzione il nuovo esecutivo di Raffaele Lombardo.
Un’armonia che sarebbe riaffiorata grazie al “fondamentale” intervento di Berlusconi ed alla successiva riapertura del dialogo con il presidente della Regione. “Ieri sera, in occasione del dibattito d’aula, abbiamo parlato a lungo e sono fiducioso – spiega Leontini – Credo che nei prossimi giorni il capo dell’esecutivo regionale parlerà con il coordinatore regionale del Pdl, Giuseppe Castiglione. Ritengo anche che, a breve, debba essere riaperto un dialogo con l’Udc. Lombardo si è detto disponibile”. In sostanza, secondo il capogruppo pidiellino, ai prossimi vertici di maggioranza potrebbe essere invitato anche un esponente dello scudocrociato, con la prospettiva di arrivare a ristabilire la presenza dei democristiani in giunta.
L’ingresso nell’esecutivo dell’Udc, ovviamente, dovrebbe passare necessariamente da un rimescolamento di deleghe. Per riportare la maggioranza ai vecchi equilibri, infatti, il Pdl dovrebbe cedere un assessorato e l’Mpa un altro. Mosse che Leontini ritiene possibili. “Lavoreremo per riconfigurare la coalizione al completo – dice il capogruppo – Pensiamo che adesso sia ristretta ma che sia solo un momento contingente. Senza l’Udc la maggioranza votata dai siciliani viene infranta. Nessuno si può arrogare il compiuto di dire che il ruolo di un partito è stato negativo, anche se ci sono stati momenti difficili”.
In attesa del ritorno dell’Udc, il Pdl saluta positivamente la chiusura della crisi regionale. “Il Pdl è unito. Siamo un soggetto della coalizione di maggioranza – sostiene il parlamentare – e vogliamo continuare a sostenere questa esperienza di governo in modo forte”.
Allo stesso tempo, Leontini “subordina” la collaborazione alla soluzione di alcune questioni. “La polemica sulla sanità è durata otto mesi – afferma – ma è stato un confronto costruttivo e un dibattito nobile. Negli ultimi mesi, invece, la polemica tra i partiti della coalizione ha fatto prevalere i mezzi sui fini. Oggi aderiamo all’indicazione di Berlusconi, ma vogliamo esserci da protagonisti. Bisogna mettere mano ad alcune questioni di fondamentale importanza: prima tra tutte precariato e fondi comunitari”.
Leontini ricorda il ritardo accumulato sui bandi comunitari e lancia un monito: “Rischiamo il disimpegno per inadempienza perché abbiamo nominato un responsabile della programmazione (il riferimento è a Bob Leonardi, ndr) che in questi mesi non è riuscito a fare uscire i bandi. Tutto era stato avocato a lui, perché fossa celere ed efficace, invece i fondi sono rimasti bloccati”.
Tra le questioni da affrontare il Pdl siciliano cita anche l’emergenza rifiuti. La nomina di un commissario straordinario è una delle soluzioni che il presidente della Regione sta valutando ma che non soddisfa il Pdl. “Noi vogliamo scongiurare questo pericolo – conclude Leontini – Abbiamo strumenti ed energie per farlo e c’è un progetto di legge. I commissarimenti dovrebbero essere un elemento transitorio, finalizzato a curare dei mali. Usciamo da questa logica perché è necessario rendere efficace la gestione del governo e del sottogoverno. Bisogna fare diventare normale l’amministrazione degli enti. Per superare l’emergenza il governo ha a disposizione una norma che dovrebbe solo finanziare, il rimpinguamento può esser fatto in qualsiasi momento. E poi c’è la legge sugli Ato che dovrebbe riformare il sistema”.

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02 Luglio 2009, 13:13

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