Enna, venduta a un pedofilo all'età di 9 anni: indennizzo dallo Stato - Live Sicilia

Enna, venduta a un pedofilo all’età di 9 anni: indennizzo dallo Stato

Lo ha ottenuto il legale della ragazzina: "Aiuto importante, ma resta ancora tanto da fare", dice
LA STORIA
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ENNA – Tradita dall’uomo che avrebbe dovuto prendersi cura di lei e proteggerla. Aveva solo 9 anni quando suo padre iniziò a venderla a un vecchio pedofilo di Villarosa, in provincia di Enna, che nel frattempo è morto, assistendo alle violenze che avvenivano per strada, in macchina. Era il 2016. Adesso, a due anni dalla condanna definitiva del padre-orco a nove anni di carcere, la ragazzina ha ottenuto un indennizzo dallo Stato: è l’aiuto per le vittime di violenza. A chiedere e ottenere l’accesso al fondo è stato il suo legale, l’avvocato Eleanna Parasiliti di Enna, da sempre impegnata nella difesa delle vittime di violenza.

“E’ giusto che questa ragazzina abbia una nuova possibilità, per mettersi alle spalle questa orribile storia di abusi e vivere la vita che merita – afferma l’avvocato -. Siamo particolarmente soddisfatti perché l’applicazione di questa norma, che prevede un indennizzo in favore delle vittime di reati intenzionali violenti, è un aiuto importante da parte dello Stato alle vittime, anche se ancora tanto resta da fare”.

Il padre, si ricorda, era stato condannato a nove anni di reclusione per sfruttamento della prostituzione e concorso nel reato di violenza sessuale, considerato che in certi casi assistette agli abusi. Di questa persona, va evidenziato, non si riportano le generalità perché farlo significherebbe rendere identificabile la vittima. Il pedofilo, in cambio, gli dava piccole somme di denaro. L’indagine dei Carabinieri di Enna è stata coordinata dalla Dda di Caltanissetta. Nel 2018 la condanna di primo grado (il Pm della Dda di Caltanissetta Davide Spina aveva chiesto 13 anni), emessa dal Tribunale collegiale di Enna, con in testa il presidente della sezione penale Francesco Paolo Pitarresi, a latere Andrea Agate e Giuseppe Fausto Elia Milazzo. Poi la sentenza divenne irrevocabile.

Questo chiuse l’aspetto penale di una triste vicenda scoperta, grazie al loro fiuto investigativo, dai Carabinieri della Compagnia di Enna, i quali erano rimasti colpiti dalla strana presenza in macchina, oltre al padre e a un anziano, di una ragazzina in tenera età. Insospettiti, fecero intercettare la vettura per strada un paio di volte, con la scusa di alcuni posti di controllo; riscontrando così lo strano ripetersi della situazione.

Lui aveva provato a giustificarsi dicendo di non aver sospettato ciò che stava accadendo, che gli abusi avvenivano mentre lui era impegnato a cercare ferri vecchi nei dirupi. Una tesi, la sua, che è caduta letteralmente di fronte a un’intercettazione, in cui si sentono gli abusi e sullo sfondo la sua voce. Del resto, la versione del padre era stata sbugiardata in primis dalla stessa ragazzina, che, interrogata dai giudici, lo aveva accusato senza mezzi termini di essere rimasto a guardare, mentre l’anziano ne abusava. Anche il pedofilo, va ricordato, era stato arrestato, il 1 agosto del 2016, così come il padre della ragazzina. Il padre della piccola ovviamente è decaduto dalla responsabilità genitoriale e interdetto in perpetuo da qualsiasi ufficio attinente alla tutela curatela e dai pubblici uffici.


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Commenti

    UNA SOLA PAROLA ANZI DUE:BASTARDO!!!!MUORI!!!!!

    basta semplicemente metterlo in galera ,non in regime di isolamento,in cella con un pluripregiudicato per omicidio …ergastolano…sarebbe divertente!!

    Condannare questo uomo e’ la cosa piu’ giusta da fare, tormentarlo per le violenze e gli abusi commessi. In quanto sieropositivo, io lo ritengo colpevole oltretutto di far altrettanto poco onore a chi e’ affetto dalla stessa sindrome ma la porta con dignita’ e rispetto verso gli altri. Non solo ha commesso un crimine verso il bambino, provocato dei danni irreparabili per la sua salute, ha addirittura fatto che le tante campagne contro lo stigma dell’hiv vanifichino anni di duro lavoro contro l’ignoranza e la paura verso chi ne soffre.
    Sieropositivo vuol dire essere persona, cittadino, amante, amico. Ricordiamolo.

    L atteggiamento di questa persona va sicuramente punito,la pedofilia è una malattia
    che appartiene a molte persone e non solo agli omosessuali. Vorrei sperare che non se ne faccia una campagna contro gli stessi.
    La sieropositivita’ è un aggravante molto serio e a maggior ragione questa persona va punita seriamente per la leggerezza con cui si è posto nei suoi rapporti.Rimane comunque da sottolineare che i sieropositivi non sono tutti uguali e che la serieta’ delle persone va a prescindere da questo. Sono persone normalissime con valori importanti come tutte le persone serie che rispettano il prossimo e vivono una vita normalissima.

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