10 Novembre 2020, 15:13
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CATANIA – I “viali” normalmente affollati letteralmente vuoti, o quasi. Pochissimi gli avventori in uno dei luoghi simbolo di Catania, oggi tristemente deserto.
Nessuno strilla l’offerta speciale del giorno. Si sente appena il vocio dei pochi operatori e dei pochissimi clienti dove, fino a poco tempo fa, si sentiva parlare la lingua di Catania. È quasi irriconoscibile la Pescheria, mercato storico e cuore pulsante delle attività produttive del centro di Catania: la pandemia e le misure intraprese per contenerla stanno fiaccando gli operatori del settore abituati a lavorare con una clientela proveniente da tutta l’area metropolitana della città di Catania.
Un’area urbana di un milione di abitanti oggi ridotta al minimo, per via dell’impossibilità di spostarsi tra i comuni. “Abbiamo perso moltissimo, tanta clientela che prima comprava qui non viene più” – ci conferma uno degli operatori mentre continua a bagnare il pesce che, in larga parte, resta però miseramente invenduto sul bancone.
“Abbiamo una riduzione delle vendite di oltre il 50% – aggiunge un altro operatore – e non sappiamo davvero cosa fare senza i turisti e senza gli anziani che sempre meno affollano queste strade”.
L’atteggiamento non nasconde la lamentela tipica di chi vorrebbe che le cose andassero diversamente: c’è la consapevolezza del momento storico particolare, una sorta di accettazione di fronte al mostro della pandemia che fa paura a tutti, anche a chi sta perdendo tantissimo dal punto di vista economico.
Mi aiuti – dice ancora dolcemente l’operatore a chi si avvicina per guardare, ma non sempre per acquistare. Ma con dignità, molta, e la preoccupazione che le cose potrebbero ancora andare peggio, con un lockdown totale. Con la chiusura. “Finché si può, mi troverò sempre qua a fare il mio lavoro- conclude – però la pescheria così vuota…non si ricorda a memoria d’uomo”.
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10 Novembre 2020, 15:13