PALERMO – Non è più tornato al suo giaciglio, il materasso è stato trovato sporco di sangue due giorni fa e di lui non c’è più traccia. Nessuno, tra i volontari che solitamente lo assistono e i comitati civici, sa che fine abbia fatto il clochard che viveva ai piedi della chiesa di San Cataldo, nella centralissima piazza Bellini. L’enorme quantità di sangue tra i cuscini, le coperte e i pochi oggetti del senzatetto, fa inevitabilmente pensare al qualcosa di brutto: “Non abbiamo idea di cosa possa essere accaduto – dice Giuseppe Li Vigni, della onlus ‘Gli angeli della notte’ -. Da due giorni non lo vediamo, siamo molto preoccupati perché potrebbe essere stato aggredito ed essere in condizioni di salute di critiche. Non sappiamo con certezza la sua nazionalità, ma dovrebbe essere bengalese. Durante le nostre attività – prosegue – ci rechiamo spesso da lui, ma è un uomo schivo e non ci ha mai raccontato dove trascorre le sue giornate quando si allontana dalla piazza”.
Quello del clochard è un angolo di disperazione ricavato tra le mura puniche che caratterizzano la storica area, occupata periodicamente da senzatetto e da tempo nel degrado. “Un fatto inaccettabile sotto gli occhi indifferenti della gente – dicono dall’associazione Comitati Civici di Palermo – che, probabilmente, si straccia le vesti pubblicamente per altre situazioni che non riguardano direttamente i concittadini. Il senzatetto che si è stabilito dentro i resti delle mura puniche ai piedi della chiesa di San Cataldo è stato notato mentre sanguinava vistosamente”, precisano.
La situazione è stata immediatamente segnalata: “Il nostro presidente Giovanni Moncada – sottolineano – ha contattato le forze dell’ordine a guardia del Palazzo delle Aquile ed ha scritto al comando della polizia municipale di via Dogali. Fino ad oggi non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta e, ieri all’alba, il clochard è fuggito, ferito. Non si sa che fine abbia fatto, eppure la zona è piena di vigili e poliziotti”.