Pino Maniaci chiude l'acqua,| incatenato alla diga Jato - Live Sicilia

Pino Maniaci chiude l’acqua,| incatenato alla diga Jato

La denuncia contro il consorzio bonifica Palermo 2
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L’eclettico giornalista di Telejato, Pino Maniaci, con Salvo Vitale, storico compagno di lotta di Peppino Impastato, si sono incatenati stamane ai cancelli dell’impianto di erogazione d’acqua della diga Jato. Mille litri d’acqua al secondo sono venuti in meno nei comuni serviti dall’invaso che vanno da Trappeto fino a Bagheria, passando per l’aeroporto Falcone Borsellino.

Pino Maniaci e Salvo Vitale

Pino Maniaci e Salvo Vitale incatenati

La dimostrazione è stata compiuta per riportare l’attenzione sul futuro dell’irrigazione del territorio, sulla sua presunta malagestione e sulla mancata assunzione dei 13 operai della Cooperativa Irrigua Jato che dovevano essere assorbiti dal consorzio di bonifica Palermo 2. Un assunzione mai giunta in un luogo simbolo della mafia. Qui, infatti, il sociologo Danilo Dolci, aveva iniziato uno sciopero della fame per sottrarre il controllo delle risorse idriche a Cosa nostra.

Dopo una grande manifestazione, nel febbraio nel 1963, sono iniziati i lavori di costruzione della diga che è stata gestita da una cooperativa di contadini. Nel passaggio al consorzio di bonifica locale è stato denunciato che l’irrigazione delle terre è diventata carente e inadeguata.


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Commenti

    Sono d’ accordo con maniaci non cambiera nulla vedasi gesap dopo 6 anni della denuncia.il malaffare e’ talmente radicato che vwdw coinvolti giudici, avvocati, poliIa giudiziaria e antixorruzione.non c’ e rimedio alcuno fra mafia, politici, logge massoniche e’ tutta una combine non vi e’ giustizia se non per chi ruba 100 kg di limoni e va in galera e che ruba 11 milioni di euro e saluta con il segno di vittoria e va agli arresti domiciliari ma veramente incisono nwlla nostra italia lw iene , striscia, report ecc ecc . ho conoscouto maniaci x una indagine sulla bertolino e mi e sembrato una persona normale ed onesta ai tempi del dott scarfo e del dott ferrara

    Questo articolo mette tristezza, molta tristezza e sconforto. Pone interrogativi su cosa sia oggi la libertà, l’opportunismo , la mafia, l’antimafia, la facciata , la realtà, la commistione, il potere e la cittadinanza attiva.
    Una grande complessità che sfugge all’uomo comune preso da tasse e fabbisogni di sopravvivenza e che impone una ulteriore contestualizzazione sul concetto di “società liquida” e su quale sia il “liquido” !

    Se dicono la verità non hanno niente da temere dalle querele. Anzi potrebbero guadagnare ancora di più. Altrimenti, se non dicono la verità, meglio che chiudano.

    Che in Sicilia,purtroppo, non cambierà niente sono d’accordo con lei. Ma che questo Maniaci sia una persona onesta dissento. È solo l’ennesimo professionista dell’antimafia.

    Cambierà molto se Maniaci sarà condannato perché responsabile di quei reati gravissimi che la procura gli contesta. Mi auguro che il Sig. Pino sia innocente, ma in caso di condanna ci troveremo di fronte all’ennesimo falso “paladino della legalità” smascherato che cavalca l’antimafia per fare carriera. Ci sarà un processo vedremo ciò che accadrà.

    Bisogna interrogarsi su tante questioni. Una in primis su cosa è diventata l’antimafia negli ultimi 15 anni.. troppo scandali ..troppi soldi.. troppa ipocrisia. Credo che un giornalista come Maniaci ha tradito tanti ragazzi che gli credevano. Ma quella intercettazione pesano come una spada di damocle sulla sua onesta’ e sono solo loro a far pensare alla frase di Sciascia “in sicilia non cambierà nulla perché questa terra , è irredimibile.

    Io da un po’ di tempo a questa parte mi preoccupo seriamente di chi tuona pubblicamente contro le mafie e si proclama paladino di legalità e trasparenza In ogni caso s c è un rinvio a giudizio la magistratura in cui si deve credere non solo quando viene in nostro soccorso dovrà fare chiarezza

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