PALERMO – Sono circa 850 gli emendamenti a Bilancio e Finanziaria presentati oggi all’Assemblea regionale. Non i 1.300 arrivati al vaglio della commissione Bilancio qualche giorno fa (e soltanto sulla legge di stabilità regionale), certo, ma la pioggia di richieste di modifica avanzate dalle forze politiche del Parlamento regionale e dallo stesso governo rischia comunque di rallentare i lavori per l’approvazione dei documenti contabili.
Un traguardo che va raggiunto il prima possibile, se si vuole scongiurare una volta e per tutte il ‘pericolo’ di incorrere nell’esercizio provvisorio. E il maggior numero di emendamenti, manco a dirlo, li ha presentati l’opposizione.
Circa 400 sono soltanto quelli del gruppo Pdl, che punta ad ottenere maggiori finanziamenti a beneficio del sociale (con un emendamento, ad esempio, si chiede lo stanziamento di 3 milioni per il buono scuola), del turismo e dello sviluppo. Tra questi, la proposta di incrementare il credito d’imposta sugli investimenti e la soppressione dell’articolo che estende i benefici regionali (normalmente destinati alle famiglie tradizionali) anche alle coppie di fatto. Anche il gruppo Lista Musumeci ha presentato le proprie proposte di modifica. Tra queste, con un emendamento viene chiesta la soppressione “dell’inutile ufficio di Bruxelles”, commenta Nello Musumeci, “un ufficio – prosegue – dai costi esorbitanti e la cui esistenza è assolutamente immotivata”.
Una cinquantina, invece, sono quelli riproposti dal Movimento 5 Stelle, che sul fondo per il microcredito alle imprese – non ancora partito – non si arrende, e con un emendamento ne propone l’istituzione immediata: “Siamo stanchi di aspettare – commenta il capogruppo Giancarlo Cancelleri -, se anche questa volta il nostro tentativo andrà a vuoto l’anno prossimo ce la vedremo per conto nostro”. Ma i grillini tenteranno anche di incassare il “sì” dell’aula sulla proposta di accorpare gli otto consorzi di ricerca sotto un unico controllo regionale, e di conseguenza eliminare i rispettivi consigli di amministrazione, e su una norma che darebbe la possibilità alle piccolissime imprese (con meno di 15 dipendenti) di stipulare con i lavoratori contratti di solidarietà al posto del licenziamento: un emendamento che, se approvato, garantirebbe fino a 100.000 euro per ogni azienda, ma sul quale – dice ancora Cancelleri – “ci è stato fatto ostruzionismo già in commissione”. Ancora una proposta di modifica alla legge di stabilità presentata dal governo, poi, riguarda l’eliminazione della figura del coordinatore sanitario, amministrativo e territoriale: “Sono circa 160 in tutta la Sicilia – dicono i Cinquestelle – , sarebbe un bel risparmio”.
Un centinaio di emendamenti, invece, sono stati presentati dai due principali gruppi di maggioranza: il Partito democratico e l’Udc. I centristi, con circa 13 proposte di modifica avanzate, puntano principalmente alla proroga del termine per il credito d’imposta sugli investimenti, alla soppressione dell’articolo della Finanziaria che sposta alcune risorse assegnate al dipartimento per le Politiche sociali a quello della Sanità e, con un altro emendamento “a costo zero” (sottolinea il capogruppo Lillo Firetto) si cerca di “garantire la continuità produttiva per quelle partecipate non strategiche per le quali c’è l’obbligo di cessione”. Circa 80 gli emendamenti presentati, invece, dal Pd. Alcuni, nello specifico, che portano la firma di Antonello Cracolici, sono finalizzati ad evitare quella che Cracolici definisce una “punizione” per i forestali. “Non si può – dice il presidente della commissione Affari istituzionali e parlamentare del Pd – contemporaneamente bloccare contratti fermi dal 2009, abrogare il turn-over e bloccare le giornate lavorative. Quello che è previsto nei contratti di lavoro va negoziato tra le parti, non può certo essere abrogato per legge”. Con un altro emendamento – sempre a firma Cracolici – , poi, si chiede l’inserimento nella manovra finanziaria delle spese per la stamperia braille e per l’addestramento dei cani-guida per i non vedenti. E ancora, circa 60 emendamenti sono stati presentati dal gruppo di Articolo 4.
Ma oggi, in aula, il governo dovrebbe anche ripresentare alcune norme momentaneamente ritirate nel corso dell’esame in commissione Bilancio, come quella che riduce il numero delle partecipate e quella che ‘trasforma’ le case abusive in alloggi popolari per le famiglie disagiate. E sulle partecipate è già polemica, con il governatore Crocetta che si è detto “assolutamente non disposto a rinunciarvi”. L’opposizione, dal canto suo, potrebbe sostenere una razionalizzazione degli “enti inutili”, ma la partita, a questo punto, si giocherà in aula.