CATANIA – Ai domiciliari per motivi di salute. La detenzione in carcere è durata pochi giorni. Giuseppe Calogero Balsamo, o meglio conosciuto a Catania come Pippo, è entrato in cella il 9 marzo scorso quando a bussare alla sua porta è arrivata la Squadra Mobile di Enna, supportata dagli agenti di Catania, per l’inchiesta Capolinea che aveva documentato l’interessamento del boss dei Cappello (“responsabile dei paesi“, secondo l’inchiesta Penelope della Dda di Catania) per le “messe a posto” di alcuni cantieri della posa della fibra ottica nel siracusano. Un affare che avrebbe messo in collegamento Pippo Balsamo direttamente con un imprenditore ennese, attraverso l’intermediazione di un uomo d’onore di Cosa nostra ennese.
La Gip di Caltanissetta, Antonia Leone, ha quindi accolto l’istanza di arresti domiciliari per motivi di salute (condizioni inconciliabili con la detenzione in un’istituto penitenziario) dell’avvocato Maria Lucia D’Anna, che assiste Pippo Balsamo, 58 anni. La giudice, dunque, ha revocato la misura cautelare in carcere ed ha applicato gli arresti domiciliari.