Pistacchio, com'è arrivato in Sicilia, caratteristiche e benefici

La storia del pistacchio: com’è arrivato in Sicilia, caratteristiche e benefici

Tutto quello che c’è da sapere sul pistacchio: origine e varianti

Il pistacchio affonda le sue radici in un passato lontanissimo. Secondo le fonti storiche, la pianta (Pistacia vera) è originaria dell’Asia Minore. Le prime coltivazioni risalgono a migliaia di anni fa tra Persia e Mesopotamia. Considerato un alimento prezioso, era apprezzato non solo per il gusto ma anche per le proprietà nutritive, al punto da essere citato già nell’Antico Testamento.

Furono gli Arabi a portare il pistacchio in Sicilia

Il pistacchio giunse in Europa grazie agli scambi commerciali e alle conquiste militari. Furono i romani a portarlo in Italia nel I secolo a.C., da dove si diffuse progressivamente in tutto il bacino mediterraneo. Le condizioni climatiche calde e secche, unite a terreni vulcanici e fertili, si rivelarono ideali per la sua coltivazione.

In Sicilia, l’espansione fu merito soprattutto degli Arabi, che durante la loro dominazione (IX-XI secolo) introdussero e perfezionarono le tecniche agricole innovative, valorizzando la coltivazione del pistacchio nelle zone più vocate.

Pistacchio Sicilia

Cos’è il pistacchio e come viene chiamato in Sicilia

Il pistacchio è il seme commestibile dell’albero Pistacia vera, una pianta originaria dell’Asia Minore appartenente alla famiglia delle Anacardiacee. Si tratta di una drupa: all’interno del guscio legnoso si trova il seme dal tipico colore verde brillante, ricco di oli, proteine e sostanze nutrienti.

In siciliano, il pistacchio viene chiamato comunemente “frastuca”. Con “frastucara” viene invece indicata la pianta del pistacchio. Entrambi i termini derivano dall’arabo, a testimonianza dell’influenza culturale e linguistica avuta dagli Arabi in Sicilia.

Proprietà nutrizionali e benefici

Il pistacchio non è soltanto una delizia gastronomica, ma anche un alimento prezioso dal punto di vista nutrizionale. Ricco di grassi “buoni” insaturi, contribuisce a mantenere sotto controllo i livelli di colesterolo nel sangue, proteggendo la salute cardiovascolare.

È una fonte importante di proteine vegetali, fibre e sali minerali come magnesio, potassio, ferro e fosforo, che favoriscono il buon funzionamento dell’organismo e aiutano a combattere la stanchezza. I pistacchi contengono inoltre una notevole quantità di antiossidanti, in particolare la vitamina E e i polifenoli, che contrastano i radicali liberi e rallentano l’invecchiamento cellulare.

Non meno rilevante è l’apporto di vitamine del gruppo B, utili al metabolismo energetico e al sistema nervoso. Grazie a questo profilo, il pistacchio è un alleato naturale per chi pratica sport, per chi segue diete bilanciate e per chi cerca uno snack sano e saziante, capace di coniugare gusto e benessere.

Pistacchio Sicilia

Bronte, la “capitale” del pistacchio

Se oggi si parla di eccellenza mondiale, il merito è soprattutto di Bronte, comune siciliano alle pendici dell’Etna. Qui il terreno lavico, ricco di minerali, e il clima secco conferiscono al pistacchio un aroma e un’intensità di gusto inimitabili. Non a caso, quello di Bronte è soprannominato l’“oro verde” di Sicilia.

La coltivazione è tutt’altro che semplice. La raccolta avviene a mano ogni due anni, tra fine agosto e inizio settembre, con operazioni faticose sulle scoscese colate laviche. Una tradizione che va avanti da secoli e che unisce intere famiglie, custodi di un sapere tramandato di generazione in generazione.

Il riconoscimento DOP

Nel 2009, l’Unione Europea ha conferito al Pistacchio Verde di Bronte la Denominazione di Origine Protetta (DOP), certificazione che tutela il prodotto e ne certifica l’unicità. Un traguardo che ha rafforzato la reputazione internazionale di questa eccellenza, oggi esportata e utilizzata in tutto il mondo.

Oggi il Pistacchio di Bronte non è soltanto un prodotto agricolo, ma un ambasciatore della cultura siciliana nel mondo.

Per il suo sapore intenso e leggermente dolce, il pistacchio viene utilizzato in pasticceria sia in preparazioni dolciarie – gelati, creme, torroni, pasticcini – sia in ricette salate, dai primi ai secondi di carne e pesce.

La sua versatilità lo ha reso un ingrediente di culto, ricercato sia dagli chef stellati sia dall’industria dolciaria internazionale.

Pistacchio Sicilia

Il futuro del pistacchio prodotto in Sicilia

Secondo i dati Istat del 2017, il 90% della produzione italiana di pistacchi proviene proprio da Bronte, facendo della cittadina etnea il cuore pulsante di un’economia agricola che si intreccia con il turismo e l’identità territoriale.

Ogni anno la città celebra il frutto con la “Sagra del Pistacchio”, un appuntamento che richiama migliaia di visitatori e che ribadisce l’importanza di questo legame millenario tra terra, uomo e natura.

La sfida per i produttori oggi è duplice: preservare la tradizione e rispondere alla crescente domanda internazionale. I cambiamenti climatici e la concorrenza estera rappresentano minacce concrete, ma la forza del marchio DOP e l’unicità del prodotto restano garanzie di successo.

Le varianti di pistacchio nel mondo

Il pistacchio è una pianta che conta numerose varietà diffuse in diverse aree del mondo, ciascuna con caratteristiche distintive di gusto, colore e resa produttiva. Tra le più note vi è il pistacchio iraniano, in particolare la varietà Kerman, rinomata per la grandezza del seme e l’intenso aroma.

Seguono le coltivazioni degli Stati Uniti, concentrate soprattutto in California, che negli ultimi decenni sono diventate tra le più produttive al mondo, grazie a varietà selezionate per l’alto rendimento. In Turchia spicca la cultivar Antep, molto utilizzata nella pasticceria mediorientale, mentre in Grecia viene coltivata la varietà Egina, conosciuta per il sapore delicato.

Afghanistan e Pakistan vantano una lunga tradizione nella coltivazione di pistacchi autoctoni, spesso destinati al consumo locale. Il pistacchio ha trovato casa in Nuova Zelanda e Australia. La produzione italiana, che copre solo circa l’1% di quella globale, continua a distinguersi per qualità e prestigio, grazie soprattutto al pistacchio di Bronte.
LEGGI ANCHE: A Bronte è tutto pronto per la XXXIV Sagra del pistacchio VIDEO


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